Gaza. Salgono a oltre 300 le vittime. Appello dell’ONU per un cessate il fuoco

 

TEL AVIV – Un commando di miliziani di Hamas si è scontrato con i soldati israeliani lungo la frontiera tra la Striscia di Gaza e lo Stato ebraico. Lo ha confermato il ministro per la Sicurezza pubblica israeliano,  Yitzhak Aharonovitch, senza precisare da quale parte del confine siano avvenuti i combattimenti.

In precedenza le Brigate Ezzedine Al-Qassam, braccio armato del movimento islamico, avevano riferito che suoi uomini si stavano scontrando con i soldati israeliani in un’operazione «dietro le linee nemiche», quindi nel territorio di Israele. Intanto sono sette i palestinesi uccisi, tra questi una donna, durante il nuovo raid israeliano nella Striscia di Gaza. Due altre persone sono state uccise poco dopo in due attacchi distinti a Beit Hanoun, nel nord, e a Deir al-Balah, nel centro della Striscia, e infine altre due in due diversi raid ancora a Khan Younes. Sale così a 314 il numero delle vittime palestinesi per le  ostilità tra Israele e Hamas. Lo ha riferito il portavoce dei servizi sanitari di Gaza, Ashraf al-Qudra, aggiungendo che i feriti sono circa 2.270.

Israele, riferisce la radio militare, ha ordinato agli abitanti di due campi profughi nella zona centrale di Gaza, al Maghazi e Nusseirat, di sgomberare le proprie abitazioni per non restare coinvolti in futuri combattimenti.  Nei giorni scorsi era stato ordinato lo sgombero agli abitanti di  località vicine al confine con Israele. L’obiettivo dichiarato dal premier israeliano Benyamin Netanyahu è quello di distruggere i tunnel di Hamas. 

Le Nazioni Unite, condannando il lancio di razzi di Hamas e l’intervento militare via terra da parte di Israele contro la Striscia di Gaza, hanno  chiesto un cessate il fuoco, ‘indispensabile e urgente’. Lo ha dichiarato il sottosegretario per gli Affari politici Jeff Feltman durante la riunione del Consiglio di Sicurezza dedicata a Gaza che ha chiesto lo stop ai combattimenti tra Israele e Hamas affinché abbiano successo gli sforzi umanitari.  Per cercare di dare una svolta alla situazione oggi il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, andrà in Medio Oriente: «Ban intende mostrare la sua solidarietà sia agli israeliani che ai palestinesi» e «aiutare, in coordinamento con gli attori regionali e internazionale, a mettere fine alla violenza e a trovare una soluzione», ha aggiunto Feltman.

Ieri il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha riconosciuto a Israele «il diritto di difendersi», ma ha aggiunto di essere «molto preoccupato» per una possibile escalation della situazione.

 

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