Fukushima. Ora è ufficiale: livello 7, come Chernobyl

FUKUSHIMA – E alla fine quel giorno è arrivato. Il giorno in cui le autorità giapponesi si sono dovute arrendere e sventolare la bandiera bianca: “non siamo riusciti ad evitarlo”. Il giorno in cui le promesse di tutti i promotori dell’atomo sono state disattese: “mai più”, garantivano sicuri da una ventina d’anni. Il giorno in cui quei bugiardi della TEPCO hanno dovuto ammettere che Greenpeace aveva ragione: “è uguale se non peggiore”. Oggi, 12 aprile, è ‘quel giorno’. Oggi, un portavoce dell’Agenzia per la sicurezza nucleare giapponese, ha pronunciato le parole: “è livello 7”.

La centrale nucleare di Fukushima ha raggiunto il livello di pericolosità più alto, quello raggiunto solo un’altra volta nella storia, 25 anni fa, a Chernobyl. Il governo giapponese non è riuscito a evitarlo. Il nucleare è sicuro, incidenti come quello di Chernobyl non accadranno “mai più”, promettevano tutti i trafficanti d’atomo. La TEPCO ha cercato in tutti i modi di nascondere la gravità dell’incidente, ha cercato con tutte le forze (barando anche sui dati) di rimandare il più possibile l’innalzamento del livello di gravità. Ma Greenpeace lo aveva detto da tempo, Fukushima è già a livello 7. E considerando il numero di reattori in gioco (4 contro 1) è probabile che dovranno aggiungere un livello alla scala INES e assegnarlo all’impianto giapponese: 8. 

 

I parrucconi dell’atomo avevano promesso che non ci sarebbe stata mai più un’altra Chernobyl. Come se tutte le centrali nucleari, il giorno dopo il disastro in Ucraina, fossero state di colpo rase al suolo e sostituite da impianti nuovi di zecca. Come se il giorno dopo al disastro, di colpo tutti gli impianti fossero stati tolti dalle mani di quelle società truffaldine e incompetenti che li avevano gestiti sino ad allora, che risparmiavano sui controlli e sugli ammodernamenti, e affidate a società serie, che non avrebbero badato a spese pur di garantire la massima sicurezza.

E invece, in un paese insospettabile come il modernissimo e efficientissimo Giappone, è successo: che una centrale nucleare più vecchia di Chernobyl (non più vecchia rispetto all’anno dell’incidente, ma addirittura inaugurata prima dell’impianto ucraino!) abbia continuato a funzionare nonostante la data prevista di chiusura fosse passata da tempo; è successo che a gestire l’impianto ci fosse una società famosa per gli scandali e le truffe; è successo che un reattore fosse danneggiato già prima di essere attivato; è successo che il governo giapponese (non quello attuale) sapeva che uno dei reattori fosse difettoso ma ha fatto finta di niente; è successo che il sistema di allarme alla centrale prevedesse di usare un fax (!) per avvertire i pompieri e il governo in caso di guasto. 

E’ successo tutto questo in Giappone. Cina, Turchia, Cile, Italia: potete davvero garantire che da voi non succederà mai?

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