Orrore a Roma. Donna decapitata, killer ucciso dalla polizia

ROMA –  Ancora un femminicidio tremendamente brutale. Ancora una donna uccisa per mano di un assassino senza pietà.  Una donna decapitata a colpi di mannaia. Un gesto allucinante, scellerato e oltraggioso, consumato attraverso una modalità inspiegabilmente rabbiosa.  Il killer avrebbe colpito la vittima più volte con un coltello per poi finirla con la mannaia.

L’orrore si è consumato questa mattina alle 10,45 a Roma, nel silenzio del quartiere residenziale dell’Eur, in una villetta, in via Birmania 86. Frastuono. Frastuono e urla di donna allarmano i vicini che pensano ad una lite violenta e per questo chiamano la polizia.  “Ho sentito la voce di una donna che strillava. Ho avvisato subito il padrone di casa che ha dato l’allarme alla polizia”. Questa la testimonianza di uno dei domestici della villa che sorge accanto a quelladove è avvenuto il delitto. “Questa mattina intorno alle nove abbiamo sentito un forte rumore – racconta – e così siamo usciti di casa per controllare la situazione”.

I vigili del fuoco insieme alla polizia e ai carabinieri intervengono e irrompono nella casa attraverso una scala messa a disposizione proprio dai vicini. Si trovano  dinnanzi ad una scena a dir poco raccapricciante. Un corpo di donna martoriato.  In terra strisce di sangue che fanno pensare che il corpo della donna possa essere stato trascinato. La vittima,  Oksana Marteseniuk, una donna ucraina di 38 anni, decapitata. Sembra che lavorasse come domestica nella casa dove è avvenuto il crimine.

A colpirla con un machete sarebbe stato Federico Leonelli, di 35 anni, figlio di un ex alto ufficiale delle forze armate, vestito da paramilitare con giacca mimetica, maglia verde, cinturone di cuoio, anfibi neri, che, sorpreso dall’arrivo dei poliziotti, prima ha tentato la fuga poi si è scagliato contro gli agenti con inaudita violenza, con ancora in mano la mannaia. Gli agenti hanno immediatamente aperto il fuoco, alcuni colpi hanno colpito anche il parabrezza dell’auto dell’uomo, una Chevorolet Cruze, posteggiata nel cortile e feriscono gravemente l’omicida, morto poco dopo.  Attualmente non è ancora chiaro se l’uomo sia morto durante il tragitto per l’ospedale Sant’Eugenio o all’interno del nosocomio.  Dalle prime indagini sembra che l’omicida risiedesse nel quartiere Ostiense e tra i due non sembra ci fosse una relazione. Voci contrastanti invece sulla proprietà dell’abitazione. Secondo alcune informazioni, la villa dove si è consumato l’efferato delitto dovrebbe  essere di  proprietà di una srl romana, mentre da quanto emerso dalle prime indagini sembrerebbe che l’omicida fosse ospite dei proprietari della villetta che, andati in vacanza, gli avevano comunque permesso di rimanere in casa loro. La scientifica, al momento, sta continuando ad effettuare i rilievi necessari. Secondo lo scenario ipotizzato dagli inquirenti, sembrerebbe che l’uomo dopo aver decapitato la vittima, fosse intenzionato a farla a pezzi per poi occultare il cadavere. 

Per quanto concerne il movente del delitto, si indaga sui rapporti tra la vittima e il suo carnefice, secondo gli investigatori, potrebbe esserci stato un tentativo di violenza sessuale. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani. Intanto gli uomini della Polizia mortuaria hanno trasportato fuori dalla villa il corpo della donna uccisa. Sul posto la polizia continua a presidiare il  luogo del delitto.

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