Consulta. Ancora fumata nera, martedì la 14esima votazione

ROMA – Ennesima fumata nera per l’elezione dei due nuovi giudici costituzionali.  Nessun candidato è stato eletto anche nella tredicesima votazione effettuata stamattina dal parlamento riunito in seduta comune a Montecitorio.

Violante (Pd) avrebbe ottenuto 542 voti e Bruno (Forza Italia) 527. Nessun candidato avrebbe raggiunto il quorum dei 3/5 dei voti, 570. Il Parlamento, riunito in seduta comune a Montecitorio, ha votato stamattina ed è ancora in corso lo spoglio dei voti. Le Camere hanno anche votato per eleggere altri 2 componenti laici del Csm (6 sono gia’ stati eletti). Il voto è quindi rinviato a martedì prossimo alle 12, lo ha annunciato Pino Pisicchio, presidente del Gruppo Misto della Camera, a margine della conferenza dei capigruppo di Montecitorio.

Il capogruppo Pd alla Camera, Roberto Speranza, ha escluso la possibilità di rinunciare al ticket: “Andiamo avanti sicuramente su Violante e Bruno”.

«Non sottovaluto la difficoltà e la delicatezza del momento, ma non diciamo neppure che siamo all’ultima spiaggia della democrazia italiana». Così Pier Luigi Bersani, intervistato da Sky tg 24, a proposito dello stallo parlamentare sull’elezione dei giudici costituzionali e dei membri del Csm. «C’è qualcuno – aggiunge Bersani – che non sta ai detti. Io l’ho già vissuta sta roba qui, so cosa vuol dire… Ma stiamo parlando di 20, 30 deputati, non di 800. Non è mai stato facile trovare attorno una condivisione piena attorno a delle persone. Ma bisogna arrivarci e io credo che non siamo lontani dall’obiettivo. Non possiamo dare l’idea che 20 0 30 decidono per tutti».  Quanto ai nomi di Violante e Bruno, Bersani è secco: «Io non considero altre cose, perché se no han ragione i 20 e i 30».

Pd e Sel sono d’accordo con la sollecitazione di Napolitano per un’intesa per eleggere i 2 nuovi giudici costituzionali e altri 2 componenti laici del Csm “Piena condivisione delle parole del capo dello Stato che invitano a superare le contrapposizioni ancora in atto” su Consulta e Csm e “disponibilità al reciproco ascolto sia nel metodo sia nel merito per una vicenda che deve trovare rapida conclusione”. E’ quando emerso in un incontro tra i capigruppo parlamentari Pd, Speranza e Zanda, e Sel, Scotto e De Petris.

I capigruppo di Camera e Senato del M5S hanno invece scritto ai presidenti Boldrini e Grasso per chiedere che il Parlamento venga convocato in seduta notturna per l’elezione dei membri del Csm e della Corte Costituzionale, lasciando così la sessione diurna alla discussione e all’approvazione dei provvedimenti legislativi. «Da dieci giorni i parlamentari italiani trascorrono oltre sei ore al giorno a imbucare schede elettorali nelle urne con un nulla di fatto- si legge nella lettera- Nel frattempo in Italia abbiamo sei milioni di poveri, cinquemila imprese storiche fallite e addirittura gli operatori del comparto sicurezza con lo stipendio bloccato da quattro anni». «Vi invitiamo, pertanto, a convocare il Parlamento in seduta comune nelle ore notturne affinché le ore diurne possano essere dedicate all’esame dei provvedimenti all’ordine del giorno. Noi sentiamo l’esigenza di risolvere i problemi dell’Italia. Chi invece preferisce occuparsi di questi metodi spartitori anche per incarichi che dovrebbero essere invece assunti da persone di specchiata moralità e assoluta garanzia di imparzialità-, concludono- lo facciano in seduta notturna».

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