Giornata decisiva per Renzi. Parte la riunione del PD. LA DIRETTA

ORE 18,10 – «In Italia il Pd è il punto di riferimento per cambiare l’Europa e l’Italia. Questo è il punto che va sottolineato: gli elettori si sono affidati a noi con questo obiettivo». Lo ha detto Matteo Renzi alla direzione del Pd. «Siamo il partito più votato in Europa e con il risultato del 25 maggio gli elettori ci hanno detto ‘caro Pd l’Italia devi cambiarla tu». 

ORE 18,00 – Vi propongo di votare con chiarezza al termine del dibattito un documento». Così Matteo Renzi all’inizio del suo discorso alla direzione del Pd.  «Un profonda riorganizzazione del lavoro e del welfare per superare- spiega- dei tabu che ci hanno caratterizzato in questi anni».

ORE 17,36 – La trattativa tra le minoranze e Matteo Renzi è ancora in corso, fanno sapere esponenti di area riformista e giovani turchi. Parte della minoranza avrebbe minacciato di votare no, se dal premier non arriveranno aperture, ma ancora in questi minuti, secondo quanto viene riferito, nella sede del partito si sta cercando di trovare un’intesa in extremis. Spiegano i giovani turchi: «il nostro voto in direzione dipenderà se ci saranno le correzioni che chiediamo, vediamo». Quindi bisognerà ancora attendere per la diretta.  

ORE 17,27 – «Quanto tempo ancora dovrà pazientare l`Italia davanti al conflitto nel Pd? Renzi, insomma, è di fronte a un bivio e deve decidere – se affossare il paese seguendo i diktat conservatori e anacronistici della sinistra estrema del Pd e dei sindacati oppure se incamminarsi con FI su un sentiero liberale e coraggioso volto innanzitutto a modernizzare il mercato del lavoro e a far ripartire l`economia». È quanto dichiara in una nota il parlamentare di Fi, Giuseppe Galati.  

17,22 –  Intanto la minoranza fa sapere che voterà «no» in direzione se Matteo Renzi ribadirà la volontà di abolire l’articolo 18. Lo ha detto il deputato democratico Alfredo D’Attorre, arrivando alla direzione del partito: «Se la posizione che Renzi ribadisce è quella dell’abolizione dell’articolo 18 esprimeremo un voto contrario, ma aspettiamo di ascoltare quello che dice oggi il segretario». D’Attorre però non si sbilancia sul voto alla Camera: «È prematuro».

 


 

 

ROMA – Reduce dalla trasmissione Che tempo che fa, Matteo Renzi questa mattina è impegnato nel vertice con i leader dei sindacati Cgil, Cisl e Uil per confrontarsi sulla diversità di posizioni. Più che di confronto si potrebbe parlare di una vera e propria battaglia visto che gli argomenti della discussione vertono sulla Jobs Act e sull’articolo 18.

 «Si può fare propaganda o si può fare un ragionamento serio, ma non mi pare ci sia né nella delega né nelle parole di Renzi l’intenzione vera di ridurre il precariato», ha detto la segretaria della Cgil, Susanna Camusso, arrivando all’incontro con i numero uno di Cisl e Uil Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, sulle forme di mobilitazione a difesa dell’articolo 18.

«Ieri per la prima volta – ha aggiunto – è stata detta una cosa mai detta nella storia del Paese che il punto è la garanzia alle imprese della libertà di licenziare, su questo bisogna concentrarsi». Quanto alle parole del premier sull’assenza dell’articolo 18 per le organizzazioni sindacali, Camusso ha spiegato: «Come tutti i partiti, la Chiesa e le organizzazioni di tendenza, comunque noi siamo pronti all’estensione». Infine, commentando le parole di ieri del premier, il numero uno della Cgil ha precisato: «Renzi non sa nemmeno che i co.co.co. non esistono più. Esistono altre forme di contratto, come i voucher, i contratti a progetto e le associazioni in partecipazione».

Insomma, si capisce perfettamente che il clima è rovente e non sarà facile raggiungere un accordo comune. Per ora infatti, nulla di fatto sulle iniziative comuni da mettere in campo a difesa dell’articolo 18. Dopo tre ore di confronto, i leader sindacali Susanna Camusso, Luigi Angeletti e Raffaele Bonanni hanno affidato ad una dichiarazione congiunta la posizione assunta: «Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di proseguire il confronto per l’elaborazione di una piattaforma unitaria». Cgil, Cisl e Uil, nell’incontro sui temi del lavoro hanno poi preparato la riunione del 6 ottobre a Roma, alla quale parteciperanno la Ces e tutti i sindacati europei, in vista del vertice dei governi europei sull’occupazione programmato a Milano per l’8 ottobre.  

Nel frattempo c’è attesa per la riunione della segreteria del partito Democratico che si terrà nel pomeriggio dalle 17 alla sede di Via Sant’Andrea delle Fratte. E c’è chi prevede uno scontro aperto che potrebbe provocare delle ampie spaccature difficili da ricucire. 

 LA DIRETTA DALLE 17

 

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