Sblocca Italia. I voti di una fiducia forzata, l’incoerenza di una sinistra morta

ROMA – Fa ancora discutere  la fiducia ottenuta al Senato sul decreto Sblocca Italia. Il M5S ci ha provato in tutti i modi, discutibili o meno che siano, per contrastare questo scellerato provvedimento. Qualche giorno prima del voto molti aveva sollevato critiche rispetto al decreto,  soprattutto nella consapevolezza delle inevitabili ripercussioni che di fatto daranno man forte ai petrolieri con le trivellazione e alle tante opere che gli ambientalisti ritengono inutili e dannose per l’ambiente.

Ma quello che fa più riflettere sono le posizioni incoerenti assunte da alcuni senatori del partito Democratico, di una certa minoranza che alla fine si allinea supina sempre ai voleri di una maggioranza che di sinistra non ha più nulla. Sullo Sblocca Italia si era discusso parecchio, anche animatamente. Il senatore Corradino Mineo qualche giorno prima aveva apostrofato così la componente maggioritaria del suo partito “Il problema non è Renzi, ma i renziani: esseri non pensanti, con una cultura stalinista-leninista, se vogliono un clima da caserma è un problema loro”. E ancora: “Vorrei ricordare che senza i senatori indisciplinati, Ricchiuti, Casson, Tocci, il governo sarebbe andato sotto sulla nota del Def”. 

Dev’essersi ricreduto il senatore Mineo perché ieri ha scritto un post su Facebook e un articolo nel suo blog dal titolo Fenomenologia di un errore, nel quale tenta di giustificare il suo voto di fiducia al decreto Sblocca Italia. Un articolo che ha davvero dell’incredibile.

“Ieri ho votato la fiducia, – scrive Mineo – perché i numeri al Senato sono risicati e non si può rischiare di far cadere un governo senza avere almeno un’idea di come sostituirlo. Ma, con la fiducia, ho detto sì a un decreto, lo “sblocca Italia”, che non condivido nel merito e che è stato imposto al Senato, nella sua versione finale, senza alcuna possibilità di emendare né di discutere.”

Insomma, in conclusione Mineo non se l’è sentita di far cadere il governo che lui stesso critica, e ha additato il M5S, colpevole di rappresentare con le sue azioni di contrasto, come il peggio della politica. Addirittura di fare il gioco del potere. A Mineo fa eco il post di un’altra senatrice del PD Lucrezia Ricchiuti, la quale, sempre per giustificare il suo voto favorevole allo sblocca Italia, scrive su Facebook: “Cosa volete che vi spieghi? Che ho votato la fiducia e con essa un provvedimento che peggio di cosí non si può? Che io e Mineo avevamo deciso di non votare ma che dopo pressioni e telefonate che ci invitavano a votare perché i numeri non c’erano e perché non ci potremmo permettere di far cadere il governo adesso, alla fine abbiamo deciso di votare? Dico solo una cosa: così non possiamo continuare. Impedire ai parlamentari di discutere e poter migliorare provvedimenti sbagliati o clientelari come lo sblocca Italia, ci porterà solo nel burrone. Non è possibile andare avanti a colpi di fiducia: non va bene per l’opposizione ma neanche per la maggioranza.”

Intanto però l’hanno votato. Come al solito l’incoerenza regna sovrana.   

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