Riforma scuola. Gli studenti in piazza, governo sfiduciato

ROMA – Quella di oggi è una giornata contrassegnata da cortei e manifestazioni di studenti e precari che protestano contro il ddl “La buona scuola” del governo Renzi.

In tutta Italia si sono registrate almneno 40 mobilitazioni e non sono mancati momenti di tensione come a Milano dove  circa un migliaio di studenti sono stati bloccati dalle forze dell’ordine mentre si stavano dirigendo verso il palazzo della Regione Lombardia. Sono seguiti lanci di uova, pietre e vernice, mentre gli agenti hanno risposto con i lacrimogeni.

A Roma, invece,  la manifestazione degli studenti è partita da piazza della Repubblica. Apriva il corteo uno striscione che recitava: «12 marzo, una generazione che non si arrende». Il corteo è passato da via Cavour, poi per via dei Fori Imperiali e, infine, è arrivato a pazza Santi Apostoli, a pochi metri di distanza dalla sede della Commissione europea. Su via Cavour i manifestanti hanno tirato fuori uno striscione contro la Banca Centrale Europea, sul quale si leggeva «Block Bce, see you on the barricades in Frankfurt», ovvero «bloccate la Bce, ci vediamo sulle barricate a Francoforte». 

 Stando al bilancio della Rete della Conoscenza sarebbero oltre 50mila gli studenti coivolti nella protesta contro la riforma della scuola del ministro Giannini che il Consiglio dei Ministri dovrebbe varare oggi.

“Il Governo non ha la fiducia degli  studenti. Le piazze di oggi devono essere ascoltate, è tempo di finirla con vuoti slogan e populismo””, dice in una nota Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’UdS: “”La consultazione imposta dal Governo, con la scarsissima partecipazione che ha raccolto da parte della componente studentesca, non può legittimare una riforma della scuola che risponde alle esigenze dell’impresa e ai poteri forti del Paese. A confermarlo vi sono le nuove agevolazioni previste per chi sceglie le scuole private e il bonus fiscale per gli investimenti privati nella scuola pubblica””.Per Lampis “”la giornata  di oggi sarà soltanto la prima tappa di un percorso di mobilitazione di lungo periodo. Non ci limitiamo a richiedere il ritiro de La Buona Scuola, ma stiamo opponendo delle valide alternative, proposte il 10 marzo in una conferenza stampa alla Camera. Vogliamo un ‘Altra Scuola’ giusta che riparta dalle sette priorità presentate il 10 marzo alla Camera. Chiediamo a gran voce che oltre alle priorità si ponga in discussione la legge d’iniziativa popolare sulla scuola ripresentata ad agosto perché, se implementata, potrebbe costituire un grande punto di partenza per la definizione di una scuola inclusiva, laica e democratica””.

Secondo Alberto Campailla, portavoce di Link-Coordinamento Universitario, “”anche gli universitari hanno animato le piazze di stamane e in tante città abbiamo murato simbolicamente l’ingresso delle facoltà per rivendicare l’accesso all’università a partire dal finanziamento del diritto allo studio, chiedendo l’introduzione dei livelli essenziali di prestazione””.Conclude Riccardo Laterza, portavoce della Rete della Conoscenza: “”Nei cortei di stamane abbiamo detto un secco no alla precarietà e dell’austerità. Il Governo Renzi è espressione dei poteri forti che tengono sotto scacco l’intera Europa. E’ necessario costruire una riscossa democratica a livello europeo che parta dalla gratuità dell’istruzione, dal reddito di base, da un lavoro di qualità e pagato, dalla definizione di un modello di sviluppo fondato sulla giustizia ambientale, sulla democrazia dei territori, sulla rottura con le politiche di austerità. Per questo le piazze di oggi hanno rilanciato la giornata del 18 marzo, giorno nel quale movimenti e sindacati di tutta Europa, manifesteranno a Francoforte in occasione dell’inaugurazione dell’Eurotower della Bce””.

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