Scandalo Berlusconi, militarizza le televisioni. Un coro di critiche, anche dai Vescovi

ROMA – Una serata quasi a rete unificate con le cosiddette interviste al premier Silvio Berlusconi, che ha utilizzato le sue proprietà televisive per irrorare l’etere con attacchi alla persona e contumelie contro l’opposizione. Uno scandalo tutto italiano sul quale anche il giornale dei vescovi, “Avvenire”, oggi ha qualcosa da ridire. «Dopo cinque giorni di silenzio, un’intervista al presidente del Consiglio era effettivamente un’occasione giornalisticamente ghiotta, prima ancora che politicamente interessante. Un’intervista, però. Di quelle, magari, con domande non banali» scrive il quotidiano cattolico in un commento dal titolo ‘Legittimi dubbi’, nel quale, dopo aver ricordato le polemiche suscitate dagli interventi del premier anche in riferimento al rispetto della par condicio, sottolinea una serie di «interrogativi» che suscita «la cifra dell’intervento del presidente del Consiglio , ancora una volta teso ad attaccare l’avversario, a sponsorizzare un singolo programma elettorale fin nei minimi particolari». «È davvero utile – si chiede il giornale dei Vescovi italiani – che Silvio Berlusconi sovrapponga così il suo volto a quello dei candidati locali? È opportuno che getti nella battaglia tutto il peso del governo, facendosi riprendere con il simbolo elettorale a fianco? Soprattutto: è questo che gli italiani si aspettano da un presidente del Consiglio? Il primo turno elettorale, anche a questo proposito, ha dato un messaggio eloquente».

Casini: “Berlusconi continua a non capire”

«Mi sembra che continui a non capire. Pensa che il 47% dei milanesi che ha votato Pisapia sia reclutabile tra zingari, extracomunitari e amici». Così, a margine delle celebrazioni per i 159 anni della Polizia di Stato in piazza Maggiore a Bologna, il leader dell’Udc ed ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini ha replicato a chi gli chiedeva un commento sulla «invasione» televisiva del premier Silvio Berlusconi in vista dei prossimi ballottaggi. A giudizio di Casini, il presidente del Consiglio «non ha ancora capito che non deve fare promesse mirabolanti tipo quella dello spostamento di Ministeri che non si capisce se è ridicola o solo folle, ma dovrebbe essere serio. Mi sembra che non l’abbia capito – ha concluso – e che continui a sbagliare».

Ferrero (Federazione della sinistra): “Degno erede di Mussolini”

«Berlusconi invade le reti televisive in evidente spregio ad ogni regola democratica. Evidentemente la possibilità di perdere il potere, cosa normale in una democrazia, è per Berlusconi un fatto inaccettabile. Berlusconi con ogni evidenza è erede di Mussolini, non certo di Moro e De Gasperi»: così Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, che aggiunge: «Per protestare contro questa situazione inaccettabile saremo domani con le altre forze dell’opposizione davanti all’autorità di vigilanza».

Usigrai: “Semplicemente scandaloso il comizio al TG1

«Il nostro senso di responsabilità è tale da non farci aprire una procedura di sciopero in campagna elettorale,ma il comizio di Berlusconi al Tg 1 è semplicemente scandaloso». Lo dichiara in una nota il segretario Usigrai, Carlo Verna. «I giornalisti della Rai – aggiunge – hanno una loro dignità e si dissociano apertamente da questo uso spregiudicato e folle di una risorsa di tutti,il servizio pubblico, che dovrebbe garantire tutti. Tre minuti e mezzo in apertura al premier e per il resto i consueti pastoni.Chi garantisce il pluralismo in Rai?». «Mi appello al nuovo direttore generale Lorenza Lei e ai presidenti Garimberti , Zavoli e Calabrò. Sappiano che i giornalisti Rai non vogliono essere silenziosi complici di quel che sta accadendo», conclude il sindacalista.

Bindi (Pd): “Fuori da tutte le regole”

«Questa sera Berlusconi nei suoi messaggi l’ho visto più finto, più stampato del solito: una figura stampata tra il simbolo del suo partito e quelli istituzionali». Lo ha detto il presidente del Pd, Rosy Bindi, a Radio 24 «Il presidente del consiglio in quanto tale non dovrebbe fare campagna elettorale per i candidati sindaci. Lui questa sera era fuori da tutte le regole di tutte le campagne elettorali. I messaggi che ha mandato, comunque, alla fine penso andranno a nostro vantaggio e non viceversa», conclude.

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