Grecia. Tsipras, accordo entro 18 agosto, elezioni l’8 novembre

ATENE – Il primo ministro greco Alexis Tsipras ha cominciato una vera e propria maratona politica per arrivare a siglare un accordo con i creditori entro il 18 agosto e indire le elezioni anticipate per il prossimo 8 novembre.

E’ quanto scrive il quotidiano Imerisia online, secondo il quale né lo stesso premier né i suoi collaboratori possono dire con certezza se questi progetti si concretizzeranno senza modifiche. Ma Tsipras, secondo il giornale, ha la questione interamente nelle sue mani ed è determinato a raggiungere i suoi obiettivi entro le date previste. Il premier ha detto che non farà marce indietro e che vuole ottenere un accordo senza ritardi ed utilizzando “iniziative aggressive”. Secondo notizie di stampa, dopo la conclusione dell’accordo, il mese di settembre dovrà vedere l’approvazione della legge per l’abolizione dei pensionamenti anticipati, per la tassazione dei redditi degli agricoltori e per la ristrutturazione del settore pubblico.

A Tsipras fa eco il ministro greco del Lavoro e della Previdenza sociale George Katrougalos: “La priorità della Grecia in questo momento è quella di raggiungere un accordo con i creditori del Paese”.

Ciò che avverrà dopo, ha detto ancora, dipenderà dagli equilibri che si creeranno all’interno di Syriza, il partito al governo che si è spaccato sui recenti voti in Parlamento delle nuove misure di austerità richieste ad Atene in cambio di un terzo Memorandum. “Io credo e continuo a credere che ci siano margini per ripristinare, se non un’unità ideologica, almeno la possibilità per le diverse correnti di camminare più ‘al passo'”, ha aggiunto il ministro. Katrougalos ha sottolineato inoltre che si è creata una “difficile equazione politica” da risolvere, dato che il referendum ha registrato la chiara volontà del popolo greco di mettere fine alle politiche di austerità che il nuovo accordo invece richiede, e poi “abbiamo avuto il colpo di stato economico dovuto alla chiusura delle banche”. “La società non può vivere con le banche chiuse – ha aggiunto il ministro. – Il premier (Alexis Tsipras), in quanto leader della nazione, si è quindi giustamente preso l’onere di un compromesso. Proprio perché l’alternativa sarebbe distrutto il Paese. Ora dobbiamo vedere come possiamo realizzare due cose del tutto incompatibili fra loro: combinare il mandato che dice ‘no’ alle misure del memorandum con l’accordo forzato che firmeremo e che contiene proprio tali misure”.

Condividi sui social

Articoli correlati