Papa dall’Onu. Casa, lavoro e terra per tutti

NEW YORK – ”Casa, lavoro e terra; e un nome a livello spirituale: liberta’ dello spirito, che comprende la liberta’ religiosa, il diritto all’educazione e gli altri diritti civili”. Sono queste le richieste dei poveri e dei deboli del mondo delle quali Papa Francesco si e’ fatto interprete alla 70esima Assemblea Generale dell’Onu.

“La misura e l’indicatore piu’ semplice e adeguato dell’adempimento della nuova Agenda per lo sviluppo sara’ – ha assicurato – l’accesso effettivo, pratico e immeditato, per tutti, ai beni materiali e spirituali indispensabili: abitazione propria, lavoro dignitoso e debitamente remunerato, alimentazione adeguata e acqua potabile; liberta’ religiosa e, piu’ in generale, liberta’ dello spirito ed educazione”. “Pilastri dello sviluppo umano integrale che – ha sottolineato – hanno un fondamento comune, che e’ il diritto alla vita, e, in senso ancora piu’ ampio, quello che potremmo chiamare il diritto all’esistenza della stessa natura umana”. Quello di Francesco e’ stato un intervento molto articolato, in spagnolo, che ha assunto un tono drammatico quando ha ripetuto l’allarme sui rischi dell’autodistruzione e sul prezzo altissimo pagato dai poveri all’inquinamento lanciato con l’enciclica “Laudato si'”. “Alzo la mia voce – ha detto – insieme a quella di tutti coloro che aspirano a soluzioni urgenti ed efficaci” riguardo ai cambiamenti climatici e alla necessita’ di fermare l’inquinamento atmosferico. Secondo il Papa, “l’abuso e la distruzione dell’ambiente, allo stesso tempo, sono associati ad un inarrestabile processo di esclusione”. Mentre, “la crisi ecologica, insieme alla distruzione di buona parte della biodiversita’, puo’ mettere in pericolo l’esistenza stessa della specie umana”. 

Dicendosi favorevole a una riforma che adegui le istituzioni dell’Onu alle esigenze dei tempi, il Papa ha poi riassunto: “non possiamo permetterci di rimandare ‘alcune agende’ al futuro. La realta’ ci chiede decisioni critiche e globali di fronte ai conflitti mondiali che aumentano il numero degli esclusi e dei bisognosi”.

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