Colpo di scena nel caso Scazzi: scarcerato Michele Misseri

TARANTO – Non ha partecipato all’omicidio. A seguito degli ultimi sviluppi delle indagini, la Procura di Taranto ha deciso che non fu Michele Misseri a uccidere sua nipote, la quindicenne Sarah Scazzi.

 

Per questo motivo, ha accettato la richiesta di scarcerazione presentata da Franco De Cristofaro, l’avvocato del contadino. E il gip Martino Rosato, a cui spettava il compito di disporre la scarcerazione di Misseri, e aveva cinque giorni (non perentori) per adempiere tale compito, ha firmato subito. Nel giro di un solo giorno, la richiesta di scarcerazione la mattina; e la scarcerazione effettiva nel tardo pomeriggio. Misseri è tornato libero alle 19.

 

 

Michele Misseri era in carcere dal 6 ottobre scorso, giorno in cui fece trovare il cadavere di Sarah Scazzi in fondo a un pozzo. Fin da subito, si dichiarò responsabile dell’assassinio. Disse che la causa fu un fallito approccio sessuale, ma successivamente cambiò il resoconto dei fatti sette volte. Ora le indagini sono arrivate a suggerire una dinamica diversa: non fu Misseri a uccidere, ma sua figlia Sabrina Misseri  con il concorso della madre Cosima Serrano. E alla luce di questa nuova ricostruzione dei fatti, l’avvocato dello zio ha chiesto la scarcerazione, sottolineando come il suo assistito, adesso indagato solo per soppressione del cadavere, abbia già superato il limite stabilito dalla legge di detenzione preventiva (sei mesi, per il reato in questione). Il contadino di Avetrana potrà adesso tornare a casa, e affronterà il processo come un indagato a piede libero.

 

 

 

 

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe