Israele. Spari nel Golan al confine con la Siria. 18 morti, 225 feriti

TEL AVIV – Continua ad aggravarsi il bilancio degli scontri sulle alture del Golan, al confine tra Israele e Siria. Secondo la tv di Damasco, sono 18 al momento i dimostranti filo-palestinesi uccisi dai militari israeliani, tra questi tra queste una donna ed un bambino e si parla di almeno 225 persone rimaste ferite.

Secondo una prima ricostruzione centinaia di manifestanti avrebbero forzato il reticolato di confine, nell’anniversario della sconfitta araba nella “Guerra dei sei giorni” del 1967. Le forze israeliane hanno risposto sparando, mentre quattro mine sono esplose proprio in prossimità dei dimostranti  che per ore hanno cercato di raggiungere da Quneitra le vicine postazioni militari israeliane. Le esplosioni avrebbero provocato diversi incendi che si sono sviluppati nella zona anche in seguito al lancio di bottiglie Molotov da parte dei dimostranti. Per ora la radio israeliana parla di esplosione di mine tra i dimostranti, senza precisare il numero delle vittime o dei feriti.

Israele  aveva da tempo innalzato lo stato di allerta per la commemorazione palestinese della  Naksa, che significa catastrofe, per ricordare la sconfitta, nella Guerra dei sei giorni avvenuta nel 1967. Il 15 maggio scorso, decine di migliaia di palestinesi dei campi profughi di Libano e Siria  si erano diretti verso il villaggio druso di Madj al-Shams sulle Alture del Golan e uno di loro era riuscito a raggiungere Tel Aviv. I militari israeliani avevano aperto il fuoco contro chi oltrepassava il confine, uccidendo 4 manifestanti in Siria e 10 in Libano. I feriti erano stati oltre 300. Oggi, temendo il ripetersi della situazione, l’esercito israeliano è stato messo in stato di allerta.

Nel frattempo centinania di manifestanti si apprestano a trascorre la notte al confine dopo aver tentato a più riprese di aprire una breccia nelle linee di frontiera israeliane . La televisione israeliana ha mostrato immagini di questi dimostranti raccolti attorno a falò sulla  Collina delle Urlà antistante la cittadina drusa di Majdel Shams (nel settore del Golan controllato da Israele). Nella zona si registrano incidenti sporadici. Brevi scontri sono avvenuti anche all’interno di Majdel Shasm fra gruppi di giovani e reparti della polizia israeliana. Un agente è stato ferito alla testa da una pietra di grandi dimensioni e un bambino druso è rimasto ferito nella caduta da un balcone, mentre seguiva l’andamento degli incidenti.

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