Funerali di Stato. L’ultimo saluto a Valeria Solesin

In piazza San Marco per l’ultimo saluto a Valeria. Il padre ringrazia i rappresentanti delle religioni cristiana, ebraica e musulmana 

VENEZIA – Sono tasntissimi i veneziano e non giunti in Piazza San Marco a Venezia per partecipare ai funerali laici di Stato di Valeria Solesin, la 28enne ricercatrice veneziana uccisa nel corso degli attentati di Parigi.  Il feretro di Valeria è arrivato da Ca’ Farsetti accompagnato da un corteo di gondole che l’hanno scortata fino a piazza San Marco.  Le esequie sono iniziate con i due inni nazionali, italiano e francese per ricordare anche le vittime francesi. Presenti anche il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia e il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Bandiere a mezz’asta  e corone di fiori hanno accompagnato il rito laico. I sindaci del Veneziano sono presenti con fasci tricolore, in un’atmosfera è silenziosa e commossa.

Presente anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, giunto in Piazza San Marco per presenziare  i funerali di Valeria Solesin. Tra i presenti anche la moglie del Presidente del Consiglio, Agnese Renzi, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il governatore del Veneto, Luca Zaia, e il fondatore di Emergency, Gino Strada.   “Ringrazio i rappresentanti delle religioni, cristiana, ebraica e musulmana presenza compiuta in questa piazza e simbolo del cammino degli uomini nel momento in cui il fanatismo vorrebbe nobilitare il massacro con il richiamo ai valori di una religione, ha detto Alberto Solesin, prendendo la parola ai funerali della figlia Valeria.

“Per noi sarai per sempre cio’ che eri, una amica, Valeria”, hanno affermato gli amici di Valeria. “Valeria, sognatrice con i piedi per terra, forte ma anche sensibile che credeva ciecamente nell’amicizia e nella convivenza pacifica. Lei – ha affermato una amica – l’amica di sempre, capace di regalare consigli. Lei era semplicemente meravigliosa, con i suoi pregi e difetti”.

Brugnaro, visibilmente commosso ha detto poche parole: “Valeria era una bella persona, studiosa, impegnata e generosa, vittima di barbara follia. Valeria era una delle tante giovani italiane andati all’estero per lavorare, anche perche’ a Venezia oggi non siamo piu’ in grado di fornire una importante opportunita’ di lavoro. Era una volontaria che offriva il suo tempo per aiutare gli altri”.

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