Vaccino E. Coli: prove tecniche di una pandemia mondiale

Si annuncia una epidemia mondiale dopo i 22 morti del batterio killer. Ancora una volta sarà la Novartis a salvare il mondo!

SIENA – Ancora una volta sarà la Novartis S.P.A. a produrre il vaccino contro il ceppo imbattibile di E. Coli. Mentre in America già è stato annunciato che una compagnia canadese ha preparato il vaccino da inoculare a miliardi di vacche.  

In un mondo dove i malati di epatite o di sclerosi multipla stanno ancora aspettando la terapia miracolosa, arrivano alcuni ricercatori che hanno già trovato il vaccino per la pandemia che scoppierà fra un anno! I ricercatori dei record li abbiamo noi, in Italia: sono quelli operanti a Siena tra i laboratori della Novartis S.P.A. in grado di salvare “la nostra vita” e le casse della casa farmaceutica quotata in borsa che due anni fa chiuse un mega contratto milionario con il nostro Ministero della Salute.

Si trattava infatti di un guadagno per la Novartis ed un flop per il Sistema Sanitario Nazionale che utilizzò circa 800.000 dosi di vaccino. Gli altri vaccini furono distribuiti nei paesi in via di sviluppo, così, tanto per non buttarli. Sulla base del contratto che fece rabbrividire la Corte dei Conti non era infatti prevista alcuna modalità di restituzione e nessuna penale. Nel frattempo sono stati gettati dalla finestra circa 184 milioni di euro al netto dell’IVA nelle casse della Novartis che ha visto lievitare le sue quotazioni in borsa.

L’Escherichia Coli invece è un comunissimo batterio che tutti noi abbiamo nell’intestino e di cui esistono moltissime varianti. Pare che il famigerato ceppo sconosciuto e letale che ha ucciso ben 22 persone nel nord Europa scatenerà fra circa 1 anno una pandemia a livello mondiale.

Inizialmente abbiamo pensato: vabbè ma tanto è un batterio non un virus! Eh no, avevamo fatto male i conti. L’e. Coli affermano i medici, è molto resistente agli antibiotici. Così è saltata nella mente dei cervelli record della Novartis, “l’innovativa idea” di farci un vaccino. Il mercato di quest’ultimo infatti si prospetta molto più proficuo di quello di 2 anni fa. I crolli dei prodotti agricoli e le accuse lanciate dal governo russo all’UE che non ha saputo tenere sotto controllo la diffusione del batterio, hanno creato infatti un’emergenza che se non è sanitaria è quantomeno economica.

Fu proprio lo stato di emergenza favorire il contratto a beneficio unilaterale della Novartis, che tanto fece rabbrividire la Corte dei Conti. L’importante dunque adesso è arrivare prima degli altri. Con l’H1N1 si arrivò in anticipo di pochi mesi e le persone subodorarono subito che qualcosa non quadrava. Quest’anno invece la Novartis ce la può ancora fare! Manca un anno infatti allo scoppio della pandemia e noi italiani siamo già in netto anticipo!

Cosa cambia rispetto all’h1n1? Beh intanto cambia che non si tratta di un virus. Ai virus infatti non crede più nessuno. Si tratta di un batterio appartenente alla stessa famiglia di batteri che popolano gli intestini di molte specie viventi, compresa la nostra. Lo stesso batterio che più comunemente causa cistiti nelle donne. Un vero incubo insomma!

Ad accentuare il terrore verso il batterio killer è il fatto che non si sa da dove provenga: dall’acqua, dai fertilizzanti, dal terreno. Di oggi è la notizia che questo batterio è originato dai germogli di soia. Ma quel che è certo è che ha buone probabilità di arrivare sulle tavole di ciascun italiano.
In ogni caso è bene approfittare delle menti brillanti della Novartis, in grado di trovare le soluzioni ai problemi che si presenteranno fra un anno.
Il sistema sanitario nazionale valuterà dunque se sia il caso di acquistare Nmilioni di dosi di vaccino universale contro E.Coli, o di promuovere una ingegnosa strategia a base di acqua e bicarbonato per debellare il terribile batterio assassino che ha ucciso ben 22 persone nel mondo.

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