BERLINO – Nell’emergenza profughi in Europa, c’è “bisogno di progressi”. Lo ha sottolineato il cancelliere tedesco Angela Merkel, durante la conferenza stampa congiunta con Matteo Renzi a Berlino in cui ha definito “urgente” l’attuazione dell’agenda Ue-Turchia.
“Abbiamo bisogno di progressi”, ha detto Merkel, “io ho fatto presente a Matteo che sulla rotta dei Balcani occidentali ogni giorno si trovano duemila persone: è un numero alto, trattandosi di inverno. Dobbiamo combattere soprattutto l’illegalità e questo significa combattere il traffico di essere umani. Nel frattempo abbiamo già potuto dare l’avvio a una lotta efficace contro questi scafisti”, in seguito alla morte di ottocento persone.
“Per prima cosa abbiamo parlato della Libia, del Mediterraneo e della rotta verso la Turchia e la Grecia”, ha aggiunto Merkel in una successiva risposta, “Visto che da quella rotta sono arrivati moltissimi profughi. Quello che è all’ordine del giorno adesso è per prima cosa un controllo dei confini in modo da porre fine all’immigrazione illegale. Io dico che adesso per parlare di come andare avanti dobbiamo parlare prima di come attuare un processo di pace in Siria, in modo che la situazione anche in Giordania, in Libano e in Turchia possa migliorare. Dobbiamo lavorare con i vicini, in questo caso con la Turchia”.
Italia e Germania, ha sottolineato Merkel, sono “d’accordo sul fatto che il piano dell’Ue e della Turchia debba essere attuato e il finanziamento debba essere sbloccato, anche la Turchia ha dato il suo contributo. Questo è un punto importante. D’altra parte anche le misure per i profughi sono state adottate, ma deve essere nell’interesse di tutti combattere l’illegalità e di fare di quell’immigrazione illegale un’immigrazione legale, in modo che il flusso possa essere ridotto e il programma dell’Ue attuato in modo ordinato insieme a quello per la Giordania e il Libano”.Giovedì, ha concluso il cancelliere, “ci occuperemo di nuovo di questo, dunque una riduzione concreta del flusso di immigrati che arrivano in Europa dovremmo cominciare a vederla, soprattutto coloro che non hanno bisogno di tutela, che vengono qui solo per motivi economici devono essere rimandati nel proprio Paese. Dobbiamo dunque controllare bene soprattutto i confini nelle coste”.