Libia. Si teme per i due taliani rapiti, nessuna rivendicazione

ROMA – La notizia del rapimento dei due italiani in Libia sta preoccupando le autorità che sono costantemente al lavoro per riportare a casa i due connazionali. 

“Seguiamo il caso minuto per minuto”, ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni da New York dove si trova per l’Assemblea Onu, “l’Unità di Crisi della Farnesina è in contatto con le famiglie. Al momento non ci sono indicazioni ed è troppo presto per attribuire una matrice precisa ai sequestratori”. “Stiamo lavorando con la massima cautela, tenendo presente quanto sia delicata la situazione”. 

I due uomini rapiti che sono lavoratori dell’aeroporto di Ghat, societa’ di costruzioni CON.I.COS , sono stati rapiti da aggressori non identificati sulla strada che collega Tahala e Ghat nelle prime ore del mattino. Si tratta di Bruno Cacace e Danilo Calonego, oltre a un canadese identificato solo come Frank. Secondo il capo del Consiglio Comunale di Ghat, Koumani Mohammed Saleh, al-Qaeda non sarebbe dietro il rapimento. “Il rapimento dei due ingegneri e’ stato effettuato da un piccolo gruppo fuori legge”, ha spiegato, aggiungendo che i funzionari stanno lavorando per assicurare il loro rilascio. L’incidente, si legge nella nota, e’ “senza precedenti” a Ghat. 

Il portavoce del Global Affairs Canada, Michael O’Shaughnessy, ha dichiarato che “siamo a conoscenza del rapporto, ancora non confermato, sul rapimento di un cittadino canadese in Libia. Stiamo perseguendo tutti i canali appropriati”, ha detto ad ABC News. Il ministro della Difesa italiano Roberta Pinotti ha detto al Parlamento italiano il 13 settembre che il governo era pronto a distribuire immediatamente circa 300 soldati e personale in Libia. Le truppe saranno di stanza nella citta’ di Misurata, 200 km ad est di Tripoli. Pinotti ha anche detto che un aereo da trasporto C-27 sara’ di stanza presso l’ospedale militare nel caso in cui si presentasse la necessita’ di un’evacuazione di emergenza, e una nave da guerra italiana sara’ ancorata al largo della costa libica per sicurezza.

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