Libia. Cnt: “Gheddafi è ancora un pericolo per il mondo intero”

TRIPOLI – “Muammar Gheddafi rappresenta ancora una minaccia per i libici e per il mondo intero”. E’ quanto ha riferito  il presidente del Consiglio di transizione Mustafa Abdeljalil, durante un incontro avuto a Doha, nel Qatar, con i rappresentanti dei Paesi che hanno sostenuto l’insurrezione libica.

E poi Abdejalil  ha chiesto nuovamente alla nato l’appoggio agli insorti: “Chiedo che la Nato e i suoi alleati continuino a proteggerci da questo tiranno”. E poi: “Se non ci fosse non avesse sostenuto la Libia, nel Paese ci sarebbe stato un massacro ancora peggiore».
Intanto continua la caccia al Colonnello, anche se al momento l’esito è stato negativo nonostante per la sua cattura, vivo o morto, ci sia una taglia pari a ben 1,3 milioni di dollari.

Durante la notte sono continuati i raid aerei della Nato su Tripoli e probabilmente in vista dell’imminente caduta definitiva del Rais i suoi fedeli continuano ad abbandonarlo. Oggi è stata la volta del generale Massoud Abdelhfid, capo delle forze armate di Muammar Gheddafi, che, stando a notizie ancora non confermate,  avrebbe formato un consiglio militare transitorio per la Libia meridionale e centrale al quale avrebbero già aderito le guarnigioni di Sirte e Sebha.

Il Rais tra champagne e Jacuzzi
Arriva un altro particolare inedito da un inviato dell’Ansa che è riuscito a visitare la villa estiva del Colonnello, che si trova a Saif al-Islam  sulla costa occidentale di Tripoli. Nonostante l’uso di alcol sia illegale, ma non per Gheddafi e famiglia,  il cronista ha trovato in bella vista bottiglie di champagne e whisky di marca. La casa, a picco sul mare, si trova ai margini del resort extralusso «Regata»: una Jacuzzi blu incastonata tra le rocce troneggia sulla spiaggia, mentre all’interno dell’edificio spicca un’altra vasca mozzafiato. Ovunque cristalli, divani e lampadari di alto design, mentre dalle immense vetrate il sole filtra al tramonto colorando le mura di rosa. La baia sottostante, così come tutta l’area recintata, era inaccessibile anche agli amici e agli ospiti dei figli del rais, che trovavano alloggio nella parte orientale del resort. Altre due ville erano di Mohammed, una posta sulla collina, un’altra a pochi metri dal mare. L’area è circondata da un muro di cinta su cui spiccano le immagini del rais. Ora tutte le ville sono occupate dai ribelli, in particolare quelli di Misurata, la  città martire, che ha patito per mesi l’assedio delle forze lealiste con decine di vittime, tra cui anche dei giornalisti stranieri.

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