Fornero: I sindacati dicano sì altrimenti niente soldi

ROMA – Il ministro del Lavoro Elsa Fornero, confida  nell’accordo sulla riforma del mercato del lavoro che ieri ha presentato ai sindacati. “La riforma a cui si sta lavorando è  buona, dice il ministro – . “Risulterebbe difficile capire il no dei sindacati ad una proposta volta  all’inclusione e all’universalità degli ammortizzatori sociali”.

“Se ci sarà un accordo più avanzato, mi impegno a trovare risorse più adeguate”.  E infine arriva la ciliegina sulla torta: “Ma se uno comincia a dire ‘no’, perché dovremmo mettere lì una paccata di miliardi e poi dire ‘voi diteci di sì? Non si fa così”, avverte. Poi sottolinea: “serve un mercato  dinamico, più facilità  di entrata e di uscita. Basta  privilegi. E “vogliamo chiudere in fretta”. Insomma qualcuno potrebbe non crederci, ma è lo stesso ministro che versò all’inizio di questa legislatura tecnica lacrime amare, anche se non si sa ancora per conto di chi. Comunque la riforma del lavoro non sarà così facile come prospetta Fornero. Infatti,  sono ancora troppe le distanze da coprire tra i sindacati e il governo Monti, ma anche con una parte dell’opposizione che ritiene addirittura inaccettabile. Insomma questa volta saranno gli altri a versare le lacrime amare.

Intanto la Cisl ha chiesto al governo di cambiare la propria posizione sugli ammortizzatori sociali perchè in tempo di crisi occorre una durata più lunga per i sussidi di disoccupazione. Soddisfazione è stata invece espressa per i contratti. La Cgil, alla domanda se si profili il rischio di accordi separati tra governo e sindacati, risponde che “il tema non è gli accordi separati, ma la qualità di questa riforma, e che risposte si danno ai lavoratori”. E ha aggiunto:”Il governo ha tante volte annunciato la fase due che è quella della crescita del Paese ma non esiste crescita se non si riparte con gli investimenti, se non si crea lavoro”.

Anche la Cgil sembra essere sulla stessa linea. «La proposta  non ha le caratteristiche di un ammortizzatore universale perchè non si includono persone che oggi non hanno accesso all’indennità di disoccupazione, rappresenta invece una riduzione delle tutele rispetto a quelle attuali e quindi da questo punto di vista abbiamo assistito a un passo indietro rispetto alle stesse dichiarazioni che aveva fatto il governo per l’applicazione dei sussidi». Così il segretario della Cgil Susanna Camusso.

Sulla questione è intervenuto duramente anche il responsabile lavoro e welfare dell’Italia dei Valori, Maurizio Zipponi non ha dubbi: “Ormai il ministro  Fornero fa dichiarazioni a raffica come fosse al Bar Sport. Insulta i lavoratori in cassa integrazione e in mobilità, che quando va bene ricevono 800 euro al mese, chiamandoli privilegiati e dice di non voler mettere a disposizione una ‘paccatà di miliardi sugli ammortizzatori sociali”.
“Insomma – aggiunge Zipponi – il ministro sta ragionando un tanto al chilo con materie delicatissime: se passasse la sua proposta sulla mobilità e gli ammortizzatori sociali, infatti, ci troveremmo di fronte 200mila licenziamenti, vale a dire una bomba sociale ingovernabile. Già con il blocco delle pensioni Fornero ha impedito l’ingresso di circa 800mila giovani nel mercato del lavoro, in sostituzione di chi sarebbe dovuto andare in pensione. Adesso vuole anche licenziare chi è sotto la soglia di povertà con ammortizzatori sociali che danno mediamente 7mila euro all’anno, significa che ha deciso di scherzare con il fuoco e che sta cercando a tutti i costi il conflitto sociale. Per l’IdV un approccio serio ai problemi del Paese dovrebbe partire da altro: innanzitutto dall’evasione fiscale e dalla corruzione, per poi passare all’asfissiante burocrazia, all’accesso al credito e ai pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese”.

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