MILANO – Idanna Matteotti è la neo eletta Coordinatrice regionale lombarda del dipartimento donne Idv. Residente a Magreglio, domiciliata a Milano, lavora ininterrottamente, per valorizzare le capacità e competenze femminile, per le pari opportunità e la politica di genere.
L’impegno a favore delle donne è il suo pane; Co-fondatrice di Impresa Cooperazione Donna, che ha tra i propri obiettivi statutari la promozione, la formazione e lo sviluppo di cooperative con una forte presenza femminile, Idanna Matteotti è particolarmente impegnata nel sostegno dell’imprenditorialità femminile e promuove iniziative di informazione e di sensibilizzazione in merito alle pari opportunità e alle politiche di genere.
Dopo l’ultima storia escort che riguardano il Presidente del Consiglio, lei ritiene possibile un danno morale nei confronti delle donne?
Considero l’atteggiamento del nostro Presidente del Consiglio gravemente lesivo della dignità delle donne, donne che in Italia studiano, lavorano, pensano, intraprendono con grande passione e dedizione, spesso da sole, sobbarcandosi come è noto il 90% dei carichi famigliari. Sarebbe il caso di avviare un class action per irrimediabile danno
morale e d’immagine.
Quali reazioni e umori registra tra le donne a proposito dei fatti?
Da una parte sconcerto, dall’altra rassegnazione.
Ma anche rabbia , rabbia per un’immagine degradata, non corrispondente al vero , di un gran mercato di bellezze al bagno, che si vendono ai vari Bingo Bongo e utilizzatori più o meno finali per fare carriera ..
Cosa pensa del caso Ruby?
Complice o vittima? minorenne invischiata in giri loschi o giovane donna che decide consapevolmente di fare carriera nel modo più antico del mondo? Credo comunque vittima di una consapevolezza drogata, di una visione del mondo ristretta all’universo della televisione più stupida: una ragazza non in grado di valutare il peso delle proprie azioni, affidata a persone che certamente avevano altro a cui pensare.
C’è fermento per un altra escort 28 enne, festini, droga. Anche in questa storia la figura femminile è protagonista prostituta. C’è il rischio che questi modelli femminili siano emulati dalle nuove generazioni?
Si, c’è questo rischio, soprattutto per quanto riguarda la possibilità, intravista e sospirata, di entrare facilmente nel mondo dello spettacolo, di fare velocemente soldi a palate e senza troppo faticare, di essere al centro del cerchio ,, all’ombra dei vari caimani che si cibano di carni fresche aiutati da pilloline magiche.
Donne ai margini di storie, cacciatrici di facili guadagni e celebrità, assoldate per una notte. Silvio Berlusconi è un vecchio principe azzurro che regala sogni e balocchi preziosi, oppure un pifferaio magico?
E’ un uomo abituato a comprare tutto, a possedere la bellezza e la giovinezza, a non avere limiti e a piegare la realtà al suo sogno di potere. Difficile rassegnarsi all’inevitabile trascorrere del tempo.
Il premier spesso sfoggia la sua vita sessuale. Politicamente ha valenza questo comportamento?
E’ sempre una questione di porre se stesso come modello assoluto, la potenza sessuale diventa il paradigma della potenza politica.
Lei crede che il premier abbia problemi di incontinenza verbale?
No, penso che ogni singolo accento sia pensato e voluto, ogni gaffe spudoratamente recitata, ogni citazione assolutamente voluta e cercata. E’ una recita a soggetto.
Si può riconoscere un messaggio subliminale sessista nella comunicazione berlusconiana?
Non ci sono dubbi. La cosa più incredibile è comunque questo far finta che le pargole accorrano liete al letto del principe … le donne non si comprano al mercato, si conquistano. Se non ci stanno diventano subito ” veline ingrate”.
Se dovesse esprimere con 3 parole la politica di questo Governo …
Vuota, inconcludente, roboante.
La domanda è d’obbligo: come sta l’italiana con le quote rosa?
Dobbiamo fare ancora molta strada prima di arrivare all’affermazione di una reale parità. In più c’è ancora un certo fastidio nei confronti di quello che io giudico solo uno mezzo. Le cosiddette quote rosa non sono un obiettivo, ma uno strumento si spera temporaneo per raggiunger il fine di una parità sostanziale, soprattutto in politica.
La donna italiana come si raffronta con la donna europea?
Scontiamo secoli di cultura familista e sessista. Scontiamo il fatto che gran parte dei maschi italiani pensa ancora che la cura della famiglia sia appunto “un lavoro da donne”. Scontiamo la cronica mancanza di servizi, la disponibilità dei quali può supportare in modo concreto migliori performance di vita lavorativa e professionale. Le nostre consorelle europee possono contare sicuramente su legislazioni più favorevoli e soprattutto sulla consapevolezza diffusa che il potenziale femminile può rappresentare un importante valore aggiunto in termini di creatività, innovazione, sviluppo economico.
in contrapposizione a questo degrado, come si propone il dipartimento donne idv?
Nel nostro paese occorre rilanciare con forza l’iniziativa politica delle donne. E’ ora e tempo che le energie e la passione profusa vengano riconosciute e premiate. Sappiamo che le segreteria politiche sono in mano ad uomini e che gli statuti dei partiti prevedono raramente forme di incentivazione della presenza femminile. Dobbiamo cominciare a mappare l’esistente, contare e connettere le donne che fanno politica e che vogliono fare politica. Costruire reti veloci, connettersi ed agire, ridefinire le regole del gioco. Specialmente in questo autunno da ultimi fuochi, è ora e tempo che le donne si riprendano, oltre che la vita, anche la politica, partecipando a pieno titolo alla definizione del progetto comune per l’alternativa di governo.