ROMA – “La logica di Vendola è autistica. A lui sembra interessare solo avere uno spazio, a prescindere dalle possibilità di vincere”.
Così sabato dichiarava Enrico Letta del Pd e continuava: “Dobbiamo dialogare e costruire un’alleanza con lui, ma non può essere il punto unificante e mi stupisce che non se ne renda conto. I sondaggi e il buon senso dicono che il Pd alleato con Di Pietro e Vendola farebbe rivincere Berlusconi. Dobbiamo costruire una cosa più larga”.
Puntuale arrivano le risposte traversale di Vendola ieri invitato alla trasmissione ‘In mezz’orà’, della Annunziata, la quale, da vera Lady Crudelia, lo incalza sui numeri e sui fatti facendolo innervosire non poco.
Il Governatore della Puglia svicola per strade laterali rilanciando le primarie e bocciando la proposta lanciata da Pierluigi Bersani di una specie di Comitato di liberazione dal berlusconismo: “Lo dico con affetto e amicizia a Bersani: mi ha stupito ed addolorato la sua intervista. Il terzo polo non vuole farsi annettere. Il centrosinistra faccia una proposta per salvare l’Italia e non sia una somma di pezzi”.
Il cattocomunista Vendola con il suo solito fare affabulatorio, a molti incomprensibile, come ha fatto notare il canta-comico Checco Zalone nella trasmissione della Dandini, ‘Parla con me’, ha affermato: “Io chiedo se le famiglie del Family Day sono state scorticate dal gay pride o dalla Finanziaria di Tremonti?”. Poi, il leader di Sel, ha anche gettato un ponte levatoio verso il suo collega clericale dell’Udc: “cantiere in cui tutti, e Casini è il benvenuto, arricchiscono una cultura riformatrice di cui il Paese ha bisogno”.
Nel pomeriggio sono giunti i commenti di alcuni esponenti del Pd: – “La sua linea, Nichi Vendola, l’ha chiarita martedì scorso quando ha manifestato una certa soddisfazione per la mancata sfiducia a Berlusconi. 8…) Questo perché l’unica cosa che gli preme è il suo tornaconto personale, certo non il bene del Paese. Ogni volta che gli si chiede di confrontarsi su proposte concrete, Vendola fa spallucce e rigira la frittata con la sua retorica vuota e oggi anche offensiva. Purtroppo, per lui come per Di Pietro, le ragioni della sopravvivenza politica sono più forti della promozione dell’interesse generale dell’Italia”. Questo ha affermato ieri Paola De Micheli, deputato e responsabile Pmi del Pd, dal sito dell’associazione TrecentoSessanta, di Enrico Letta.
Poi Francesco Russo il segretario generale dell’Associazione a proposito dell’intervista di oggi del leader di Sel dalla Annunziata, ci ha messo il carico da undici: “Il copione è sempre lo stesso. Quando qualcuno lo tocca sui suoi punti deboli, Nichi Vendola, anziché rispondere nel merito delle questioni politiche che gli vengono poste, si nasconde dietro il suo campionario di frasi fatte, prosopopea, vittimismo. (…) Chiudiamo pure un occhio, per carità di patria, sulla scorrettezza intellettuale e dialettica di imputare al Pd l’assenza di un’opposizione seria al ddl Gelmini. (…) Ma non nascondiamoci dietro un dito: non appena qualcuno (Enrico Letta) ha detto che il re è nudo (Nichi Vendola), è crollato il castello di carta. E sotto alla narrazione e all’affabulazione sono emerse tutte le contraddizioni che stavano per trascinare il Pd nell’abisso”.
E noi continuiamo a chiederci: “ Vendola è un rinnovatore o un distruttore della sinistra italiana?”