Merkel –Monti, una brutta commedia all’italiana

ROMA – Titoli sparati, osanna,canti di vittoria. Merkel promuove l’Italia, quella di Monti specificano i grandi giornali montiani .

A buon intenditor poche parole. Infatti Angela ha qualche timore per quello che accadrà dopo Monti. I giornalisti che vanno per la maggiore ci tengono ad usare un linguaggio confidenziale nei confronti dei potenti, quasi avessero mangiata la pappa insieme. Allora Angela , titola Repubblica  chiede al premier  “Chi verrà dopo di te” Naturalmente lo ha fatto in privato e si tratta di un retroscena, specialità del giornale diretto da Mauro. Condito con le solite virgolette: “ Siamo molto preoccupati per quello che potrà accadere con le elezioni in Italia”.,avrebbe detto Angela. Ormai ai virgolettati riferiti a riunioni privatissime, segrete o quesi non ci crede più nessuno. Sempre Repubblica l’altro ieri in un virgolettato che è risultato una bufala aveva scritto riferendosi a quanto avrebbe detto Berlusconi in una riunione ristretta annunciando che si poteva  approvare subito la legge elettorale per votare a  novembre. Questo il virgolettato  con le parole del cavaliere. “ Non abbiamo scelta, il 2013  è troppo lontano, le procure mi perseguitano, i giudici vogliano condannarmi prima della campagna elettorale” Il virgolettato  viene smentito su tutta la linea. Ma fa sempre impressione.

Il governo ha solo dato attuazione al diktat della Ue

Se poi riguarda Angela Mekel fa ancora più effetto. Comunque , a parte i timori per il dopo Monti, non è la prima volta che la cancelliera,  non ha certo vestito il tricolore  come scrivono alcuni giornali,elogia il governo italiano . Lo ha fatto in diverse occasioni. E non è solo lei ad applaudire Monti. Lo fanno anche i tecnocrati che presiedono le varie Commissioni europee. In effetti il governo ha dato seguito alla ormai passata alla storia lettera  della Bce nell’agosto del 2011 che poneva le condizioni all’Italia che si trovava nei pressi del fallimento. Condizioni fatte di lacrime e sangue, tagli, riforme, si fa per dire che hanno trovato realizzazione appunto con il governo Monti. Se qualche miglioramento nei provvidenti del governo vi è stato lo si deve a modifiche apportate in Parlamento, alle iniziative dei sindacati. Ma la strada del rigore e della austerità ad ogni costo , come nella lettera, è stata seguita fino in fondo.

I drammatici problemi del lavoro. Dall’Alcoa al Sulcis

Ci mancava anche che Merkel, i tecnocrati europei, insieme portatori di politiche neoliberiste, conservatrici, se la prendessero con il governo italiano che ha attuato quanto da loro richiesto. Ciò che sorprende, ma forse no, è il modo in cui l’informazione, i media hanno inneggiato alla “ promozione” che Merkel ci avrebbe concesso.  Di promozioni di questi tipo non  sanno che farsene i lavoratori dell’Alcoa, i minatori del Sulcis,  i metalmeccanici della Fiat ormai quasi sempre in cassa integrazione mentre Marchionne  sfoglia la margherita su quale azienda potrebbe chiudere, o gli esodati del ministro Fornero, i pensionati, coloro che andranno in pensione  a 67 anni l’età più alta in Europa o  i non autosufficienti per assistere i quali il ministro Balduzzi si è inventato la tassa sulle bevande gassate.

Il fantasioso piano Balduzzi fa slittare il Cdm

Fra l’altro il fantasioso piano per la sanità da lui messo a punto, senza sentire il bisogno di consultare le forze sociali non verrà discusso dal consiglio dei ministri previsto per venerdì. Viene rimandato a settembre , al giorno 5 perché fra gli stessi ministri sono emerse critiche a non finire. Gli elogi elargiti da Merkel servono a coprire le reali intenzioni del governo tedesco, in sintonia con la Bundesbank anche se alla apparenza parrebbe che la cancelliera si sia discostata dal secco no della potente banca tedesca. Proprio su uno dei punti cardine che può significare un cambio di rotta della politica europea. Merkel ha ribadito un secco no a concedere al meccanismo europeo di stabilità la licenza bancaria necessaria per eventuali interventi monetari sui mercati per combattere le speculazioni.

 Gruppo di lavoro franco –tedesco. Italia esclusa

E quando ha detto che l’Italia non ha bisogno di aiuti lo ha fatto facendo capire che comunque aiuti non ci saranno. Non c’è trippa per gatti. Ma ci consoliamo perché ora il “professore è diventato l’alleato-cardine per la nuova Europa“. Già ma  di quale nuova Europa si parla? Quella che propone la cancelliera  è solo una riverniciata alla vecchio politica liberista che ha fallito. Per questo ha bisogno di Monti. Ma già che c’è, non si sa mai, mette insieme un gruppo di lavoro franco tedesco proprio per discutere di unità politica europea, di un nuovo trattato. E Monti è rimasto fuori. Insomma questa “promozione” ha tutto il sapore di una commedia all’italiana. Di quelle brutte.

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