Grillo, Casaleggio e i “grillini” alla resa dei conti. Forse

ROMA – Grillo arriva a Roma. Non si sa quando,<non si sa dove, come i clandestini contro i quali ha lanciato i suoi strali, come la Lega, peggio della Lega.

In combutta con Casaleggio li ha messi sotto accusa perché  in Commissione, al Senato, hanno proposto un emendamento con il quale si aboliva il reato di immigrazione clandestina, quello per il quale è stato aperto un procedimento a carico dei superstiti della tragedia di Lampedusa. Emendamento approvato con i voti del Pd, di Sel e Scelta civica. Non sia mai detto, il motto del comico genovese è “ M5S non si allea con alcuno. Per di più il Pd.” Ha provato via blog a richiamarli all’ordine. Non c’è riuscito. Casaleggio ha minacciato di  tirare una riga sul movimento, cancellarlo. Se non rispettano le regole, dice,è finita. Le regole sono quelle da loro imposte. Fino ad oggi le intimidazioni non hanno sortito effetto. Venga di persona a discutere con noi. Si alzi dalla sedia in villa,per qualche ora smetta di tormentare il computer ci guardi in faccia. Non si tratta di qualche parlamentare, magari isolato, che viene espulso. Più volte sono stati contati i possibili contestatori della linea grillesca. Poi non ne hanno fatto di niente. Ora invece si tratta di un gruppo parlamentare che non accetta le briglie sul collo. Una sconfitta per Grillo, che deve venire a Roma. Non è noto il luogo della riunione che si annuncia riservata, blindata. Forse siamo alla resa dei conti. O forse no, ma l’avvenimento è da seguire perché può cambiare  qualcosa nello scenario politico. 

 

Tentano di cambiare le carte in tavola e attaccano Napolitano

 

Rivediamo la cronaca di questi giorni: dopo il “no” dei senatori che non ritirano <l’emendamento, Grillo e Casaleggio  cercano di cambiare le carte in tavola.  Dicono  che il problema non sono i clandestini, ma  le regole che tutti gli eletti devono seguire: sono solo “ portavoce” e quando si tratta di discutere problemi che non sono nel programma di M5S occorre l’autorizzazione non si bene da chi. Parlano di assemblea , di blog, in realtà solo loro possono dettare la linea. Ridicolo:  che un problema come questo reato introdotto in un secondo tempo nella<già vergognosa  legge Bossi-Fini, debba essere abolito  viene richiesto da chi abbia un minimo di umanità  Ciò tanto più alla luce  della incriminazione dei superstiti dalla tragedia di Lampedusa, incriminazione obbligatoria. Ora , sconfitti,  isolati nell’opinione pubblica,  finiti a braccetto della   Lega  che non ha perso occasione per dar prova di razzismo, xenofobia e la parte peggiore del Pdl, non trovano di meglio che aprire, o meglio continuare fino alla estreme conseguenze, l,’attacco al Presidente della Repubblica. Non poteva che far ricorso all’ ideologo del grillismo il prof.Becchi , davvero una figura che  se non ci fosse andrebbe inventata tanto è grottesca  ed eccolo i comparire nel blog di Grillo e chiedere che Giorgo Napolitano venga messo in stato di accusa per “aver violato ripetutamente la Costituzione” allo scopo di difendere le larghe intese. 

Le farneticazioni dello “ ideologo” del M5S

 

Sul blog dell’ex comico, ora tragico per sé stesso ,compare questo titolo “ impeachment a Napolitano”, a firma appunto del Becchi e che il capataz ha rilanciato. “Che ne è oggi del senso della misura al Quirinale?”,farnetica l’ideologo, poi attacca la posizione del capo dello Stato su amnistia e indulto e lo accusar  di voler “salvare il Caimano”. Il professore evidentemente non sa neppure leggere. Non solo Epifani ha più< volte affermato che la cosa non riguarda Berlusconi, non lo riguarda ora e non lo riguarda mai, anche se i berluscones ci provano. Il ministro Cancellieri ha domanda se la amnistia potesse esser la zattera di salvataggio per Berlusconi ha detto: “” non lo credo proprio”. Ma il professore non solo non vuole leggere, pare che nel suo curriculum non compaia la conoscenza dei meccanismi  che regolano l’amnistia. Spetta al Parlamento e non al presidente della Repubblica decidere quali sono i reati per i quali si può ottenere l’indulto e l’amnistia Poi lo accusa di “essere ormai fazioso” perché avrebbe attaccato M5S dicendo che “loro se ne fregano dei problemi della gente”.- Dimenticano quali offese sono state lanciate da qualche grillino nei suoi confronti ,che un giorno sì e l’altro pure ne chiedono le dimissioni. Ancora: Napolitano “ non rappresenta più l’unità nazionale si è servito dei poteri previsti dalla Costituzione non per difendere la legalità costituzionale, ma a fini politici – attacca Becchi – difendere a tutti i costi le ‘larghe intese tra PDL e PD-L. Dall’attacco contro il M5S, è ormai evidente che questo Presidente della Repubblica non rappresenti più l’unità della Nazione, ma soltanto una parte del Paese: quella che ha voluto le ‘larghe intese della partitocrazia, quella che cercherà, con tutti i mezzi a sua disposizione, di salvare ancora il Caimano”. Prosegue il docente affermando che  “ha snaturato il senso politico e morale della figura del Capo dello Stato. L’impeachment è, allora, il momento in cui il Parlamento valuta la condotta del Re: sulla base della Costituzione lo accusa, lo giudica e lo condanna politicamente”. 

 

Il comico punta a costruire un blocco insieme alla forze più retrive

 

 Le prime reazioni furono quelle di Lugi Zanda, capogruppo Pd al senato:”La richiesta di impeachment è semplicemente ridicola”. La disgrazia per l’Italia è che, purtroppo, continuano gli oltraggi alle istituzioni. E questo sinceramente non è sopportabile”.  Fabrizio Cicchitto: “E’ un’ipotesi assolutamente demenziale”.. Sì  non c’è dubbio che si tratti di posizioni ridicole, demenziali. Ma c’è anche qualcosa di più: una strategia  perseguita da Grillo e Casalaggio che puntano a  costruire un blocco insieme alle forze più retrive del nostro Paese, spostando in modo autoritario il movimento da loro stesso creato su versanti vicini all’eversione, all’attacco aperto alla Costituzione, ai diritti  e alle libertà delle persone, siano immigrati o italiani, al rispetto delle persone come tali. Solleticano gli istinti peggiori che vivono nei meandri della nostra società, pulsioni razziste, xenofobe che possono attecchire a fronte di una crisi economica come quella che stiamo vivendo. Dalla Francia, con il sondaggio che dà in testa, Le Pen, viene un segnale di allarme.  Non c’è tempo da perdere. Non per questo ci sono stati milioni di elettori che hanno espresso la< loro preferenza per il<comico genovese. Che oggi si caratterizza per un cinismo degno di miglior causa. Quella frase di Grillo, “se avessimo posto il<problema del reato di clandestinità nel nostro programma avremmo preso  voti da prefisso telefonico”” è un segnale pericoloso per la nostra democrazia.

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