Stati Generali Lingua Italiana. “Giro” di grande bellezza

FIRENZE (nostro inviato) “Bisogna abbracciare il mondo con la lingua dell’Umanesimo, l’italiano, la lingua della grande bellezza”.

Ha le idee chiaro Mario Giro, viceministro degli Esteri e promotore degli Stati Generali della Lingua Italiana nel Mondo. “Ci sono la langue d’oc et la langue d’ oil, ma poi c’è anche la nostra, la lingua del “Sì”. E su questa  buona battuta, riferita al trentatreesimo canto dell’inferno di Dante dove si parla di noi come “genti dove il suona”,  Renzi fa un po’ di teatro. 

Un passo indietro. Tutto si apre con un arrangiamento non proprio galvanizzante dell’Inno di Mameli, quindi il padrone di casa, il sindaco Dario Nardella, ricorda che a Firenze è nato l’italiano, alla diatriba eterna con la Scuola Poetica Siciliana non accenna, cita invece una bella pagina di Mario Luzi e fa sapere che Firenze è presente e attiva nella diffusione della lingua italiana nel mondo e, curiosità ripresa anche dal Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, l’italiano contemporaneo condivide ancora circa il 90% del lessico con la lingua di Dante. 

Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ricorda che nella nuova legge di stabilità sono previsti fondi importanti per l’insegnamento della lingua italiana all’estero (50 milioni per le attività degli Istituti di Cultura) e arringa: “La battaglia per l’italiano è una battaglia di tutti e dobbiamo vincerla insieme”.  Confonde l’albatros di una celebre poesia di Baudelaire con un airone, dettaglio non grave ovviamente.  Sottolinea che ci sono quasi due milioni e mezzo di studenti nel mondo (2.233.373 per la precisione) e che solo in Cina, nelle ultime settimane, c’erano 54 app per imparare l’italiano. Sulla fascinazione del nostro idioma offre dati economici sorprendenti: “I prodotti che hanno il nome che suona italiano hanno un mercato potenziale di circa 90-92 miliardi di euro. I prodotti veramente italiani hanno un valore di 36,8 miliardi di euro”. La contraffazione quindi ci danneggia, ma d’altro canto è una conferma di quanto la lingua di Dante sia “evocazione del bello”. 

Il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni non è riuscito ad arrivare, per un problema meteorologico che ha complicato il suo volo, mentre è presente Monica Maggioni, Presidente della RAI. La giornalista riporta un dato interessante: per il 10 % l’applicazione Rai Play viene scaricata all’Estero, “dove la Rai è e potrà essere un grande strumento, ma non bisogna accontentarsi di quel che si è fatto fino qui”. Il Presidente della Società Dante Alighieri, Andrea Riccardi, individua invece la terapia per il Paese: “L’Italia sopravvivrà se diventerà uno Stato fuori dall’Italia”, grazie alla sua italsimpatia ed evitando atteggiamenti di italnostalgia: “La diffusione della lingua è rimasta indietro rispetto all’estroversione dell’impresa. Abbiamo difeso l’italiano come se fosse destinato o alla sola Penisola, o a manipoli di eruditi. La diffusione dell’italiano nell’Unione creerebbe integrazione europea. L’Italiano come risorsa per il futuro e non reliquia del passato”. 

Vi sono poi due notizie centrali. La prima: è stata creata dal MIUR una classe di concorso specifica per gli insegnanti di italiano come lingua straniera (L2) . La seconda, ancora più decisiva, è il lancio del portale della lingua italiana del mondo: uno strumento per raccogliere dati, informare, analizzare l’evoluzione della diffusione della nostra lingua.  Bella la testimonianza video della scrittrice Jhumpa Lahiri, che, da quando ha iniziato a scrivere nella nostra lingua, sente di vivere “una seconda vita, una vita più felice”.
Nella seconda parte della mattinata, un video dal significativo titolo “Il Design parla italiano” e un’interpretazione non memorabile di Pierfrancesco Favino, che ha letto alcune poesie. Sul tema del Design è stato distribuito anche il secondo numero della rivista di cultura italiana contemporanea “Cartaditalia”: “Il design italiano. Unità e pluralità”.

Il brillante inviato del Corriere della Sera, Beppe Severgnini, ha poi condotto una tavola rotonda con i vertici di grandi imprese italiane nel mondo, minacciando una multa per ogni termine non italiano utilizzato (potevano finire la loro vita in povertà, visto l’abuso di forestierismi). E’ stato un excursus interessante, tuttavia, sull’uso dell’italiano nella pubblicità, del gioco abile che i direttori commerciali, i registi, gli autori fanno con gli stereotipi antropologici. Nel pomeriggio i gruppi di Gruppi di Lavoro universitari e ministeriali hanno presentato i loro risultati sullo studio della lingua italiana, i progetti, la certificazione. 

Rossana Rummo, Direttore Generale Biblioteche e Istituti Culturali Mibact, ha ricordato gli sforzi che si stanno facendo per promuovere le traduzioni, ma ha anche posto il gravissimo problema di un’Italia che non legge. Divertente un’osservazione conclusiva del viceministro Mario Giro: “Se un imprenditore aprisse licei italiani all’estero, farebbe i soldi, vista la qualità dell’istruzione italiana”. Domani si parlerà di Olimpiadi d’Italiano, di azione di promozione linguistica, di creatività italiana (marchi e costumi, moda e design). Al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sono affidate le conclusioni. 

  

 

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