Roberto Crea, il padre delle biotecnologie, guiderà il Dulbecco Institute

Lo scienziato di fama mondiale dopo 40 trascorsi negli Stati Uniti torna in Italia

ll ritorno dei cervelli in Italia è possibile. Il prof. Roberto Crea, scienziato di fama mondiale, padre delle biotecnologie, reggino di nascita e da 40 anni in California tornerà in  Italia, e precisamente a Lamezia Terme, per dirigere il Renato Dulbecco Institute. 

Crea andrà a visitare insieme con il prof. Giuseppe Nisticò, commissario dello stesso istituto, l’attuale presidente della Regione Nino Spirlì e l’assessore all’Agricoltura Giancarlo Gallo, i locali della Fondazione Terina a prendere visione dello stato dell’arte del progetto esecutivo per la realizzazione dei laboratori in GMP e GLP, secondo gli standard europei del nascente Renato Dulbecco Institute. 

Sarà un centro di eccellenza scientifica a respiro internazionale per lo studio e la produzione di nanoanticorpi (detti anche pronectine) in grado di debellare il covid e le sue varianti, nonché forme di cancro resistenti alle terapie attuali.

Dopo 40 anni di successi internazionali, Roberto Crea, detentore di oltre 100 brevetti scientifici, ritorna nella sua terra per dare un contributo con la sua eccezionale esperienza al progresso scientifico, tecnologico e sociale della Calabria. Una regione ricca di risorse umane e del territorio, però da sempre trascurata e dimenticata. 

Da Lamezia può partire il riscatto, con l’opportunità offerta a centinaia di ricercatori delle Università di Cosenza e di Catanzaro, di poter crescere, formarsi e lavorare nella propria terra su progetti di biotecnologia che il mondo intero vorrà adottare nella lotta alle pandemie e alle patologie ancora incurabili.

Il prof. Crea è il simbolo, il modello del cosiddetto “rientro” dei cervelli italiani in patria: un emigrato partito 40 anni fa in cerca di lavoro e che ritorna, forte della sua esperienza e della sua professionalità, a dare il proprio contributo al Paese e, soprattutto, alla sua Calabria.

Roberto Crea lancia un messaggio di ottimismo: «Noi saremo sottoposti a delle sfide continue che verranno dai virus, da nuove forme di tumore da debellare: abbiamo bisogno di continuare a investire in tecnologie innovative che ci permettono di combattere queste nuove malattie in tempo reale. Non si deve più aspettare un anno, bisogna essere capaci di reagire immediatamente con mezzi sofisticati ma che ci danno la possibilità nel giro di mesi di contrastare le nuove minacce che derivano dalle variante del Covid. 

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