“Democrazia al lavoro.” E le tute blu vanno in piazza

ROMA – Vincenzo Vita, senatore del Pd, non ci sta, non condivide la decisione della segreteria del suo partito di non aderire alla manifestazione della Fiom.

“Convintamente sulla base della piattaforma-dice- sarò a fianco della Fiom, un impegno preso da diverse settimane. E’ giusto, quasi un dovere, anzi senza quasi, stare in piazza per difendere il lavoro e i diritti dei lavoratori.  “Democrazia al lavoro” appunto, come dice l’ indovinato sloga della giornata di lotta.Sono inadeguati , gli stop and go di alcuni miei “colleghi” e compagni, prima vado poi non vado,  il richiamo della segreteria. Una manifestazione va vista nel suo senso profondo e non per qualche scelta congiunturale”. “Se si analizza virgola per virgola si rischia di stare sempre a casa- ti dico di più: utilizzando simili maglie così strette si rischia di non stare più nel Pd. Per questo è opportuno che si apra una discussione vera sui temi del lavoro, perché proprio attorno a questo problema così drammatico si gioca l’adesione o meno allo stesso governo”. Parole chiare e nette , quelle pronunciate da Vita.

Una lunga lista di adesioni alla iniziativa della Fiom

Non è il solo. Altri come i parlamentari  Democratici Furio  Colombo, Paolo Nerozzi, hanno annunciato la loro presenza a Piazza San Giovanni insieme a personalità del mondo della cultura, della scienza, dello spettacolo, del giornalismo, economisti, docenti universitari, giuristi e senza dubbio ci scordiamo qualcuno.” Basta leggere il lunghissimo elenco di adesioni- dice Vita- per renderci conto del valore ,del significato della decisione presa dalla Fiom Cgil, lo sciopero generale e la manifestazione nazionale.” Vita e con lui tanti altri esponenti del Pd saranno insieme a tanti lavoratori, senza dubbio anche con tessere del Pd, le tute blu, che scendono in piazza ogni qual volta si tratta non solo di  difendere il   lavoro,rivendicare politiche economiche e sociali alternative ma andare al cuore del problema della democrazia che si deve esercitare nel luogo di lavoro e che segna il carattere di una società libera. Questa è la “piattaforma” della manifestazione di domani, venerdì, mattina. Per questo Vincenzo Vita non accetta la decisione del Pd di chiamarsi fuori anche se alcuni autorevoli esponenti della segreteria avevano annunciato la loro partecipazione. La motivazione della retromarcia dei  Democratici: è cambiato il carattere della manifestazione perché un “ no Tav” sarà sul palco e prendere la parola. Una giustificazione che non sta in piedi e pensiamo che,  in particolare persone come due autorevoli membri della segreteria nazionale del Pd, Fassina e Orfini,possano pensare che ci sia chi crede a questa motivazione. Che la Fiom, da sempre, è stata al fianco dei “ No Tav”, contro l’opera faraonica.

La non violenza nella memoria storica della Fiom Cgil

Sui palchi delle manifestazioni dei metalmeccanici Cgil molte volte sono saliti sindaci dei comuni della Val di Susa, esponenti dei Comitati di cittadini. Così come solo dei cialtroni, ce ne sono nel mondo del giornalismo, possono accusare la Fiom di stare dalla parte dei violenti. Maurizio Landini, segretario generale del sindacato delle tute blu, nel presentare la manifestazione ha sottolineato  il significato della “ riconquista” di Piazza San Giovanni da parte dei lavoratori dopo quella giornata nera del 15 ottobre quando gruppi di violenti devastarono una straordinaria manifestazione.
La non violenza, per chi ha un minimo di memoria, è la storia di uno dei più forti sindacati europei. La dovrebbero avere anche quei dirigenti del Pd che sembrano improvvisamente dimentichi della storia e della cronaca delle lotte operaie, quelle contro il terrorismo in primo luogo, punto di forza della Cgil. Certo la Fiom è gelosa delle sue lotte,delle politiche che porta avanti, un po’ ruvidi i suoi dirigenti, dei rapporti con  movimenti,  associazioni che operano nella società  , con i giovani, gli studenti che saranno presenti n gran numero. Porta a Piazza San Giovanni la sua “ memoria” e, insieme, voglia di cambiare, un’idea diversa di società, di modello di sviluppo , dove la dignità del lavoro e i diritti dei lavoratori siano in simbiosi con l’occupazione, la buona contrattazione, la libertà del sindacato che Marchionne ha brutalmente espulso della sue fabbriche, fino a togliere l’Unità dalle bacheche.

Nella piattaforma lavoro, diritti,liberta sindacali
Ricorda Landini gli obiettivi di fondo della manifestazione:“Difendere il contratto, bloccare le scelte della FIAT contro le libertà, aprire una discussione sulla politica industriale col governo,  mantenere l’articolo 18, riformare il mercato del lavoro riducendo la precarietà ed estendendo gli ammortizzatori sociali a chi non ce li ha e l’introduzione del reddito di cittadinanza”. C’è qualcosa di violento, devastante, estremista, vetero comunista in queste rivendicazioni? Ancora riprendiamo alcuni passi dell’appello rivolto alla cultura e alla società civile: “Un appuntamento essenziale per tutti coloro che credono nella democrazia, nella giustizia sociale, nella libertà, nell’informazione libera e in un lavoro stabile con diritti. E in questo senso sono fondamentali il diritto allo studio, l’accesso alla cultura, la valorizzazione del patrimonio artistico e delle competenze”  E i parlamentari si chiede di “esprimersi sulle discriminazioni sindacali in atto in FIAT, dalla mancata assunzione a Pomigliano dei lavoratori della FIOM, alla decisione di non reintegrare sul loro posto di lavoro i tre operai di Melfi, nonostante la sentenza del Tribunale di Potenza dei giorni scorsi, per arrivare al mancato riconoscimento delle agibilità sindacali ai delegati della FIOM CGIL, eletti dai lavoratori.” C’è qualcosa di violento, devastante, estremista, vetero comunista in queste rivendicazioni? Certo no. Allora perché il Pd,nel suo gruppo dirigente, si chiama fuori? Già perché ?

Il corteo dei metalmeccanici della CGIL partirà alle 9.30 da Piazza Esedra per arrivare a Piazza San Giovanni dove interverranno dal palco: i lavoratori metalmeccanici di FIAT, Finmeccanica, Fincantieri che porteranno le loro testimonianze; il presidente della Comunità montana della Val di Susa e un esponente del Movimento per l’acqua pubblica, il Segretario Confederale della CGIL, Vincenzo Scudiere e il Segretario Generale della FIOM CGIL, Maurizio Landini.

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