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La posta in gioca delle prossime elezioni politiche
Il 4 dicembre 2016 ha rappresentato un punto di rottura
Un Referendum partito come celebrazione del percorso di riforme istituzionali voluto da Renzi, con l’entrare in crisi del suo rapporto con settori sempre più ampi di società italiana è diventato via via invece la sanzione dl una rottura, di una crisi. La sconfitta di un’intera strategia.
Enrico Rossi: “La sinistra superi ciò che il passato ha diviso”
Il governatore della Regione Toscana sabato a Roma con i comitati del No: “Nel Pd ci vuole dialogo e confronto rispettoso”
Renzi, come demolire il patrimonio della sinistra italiana
All’improvviso è stata riabilitata una categoria che nel ‘900, a sinistra, ha fatto tanti danni. Il tradimento.
Gianni Cuperlo e il suicidio di un'idea
Neanche l'errore gravissimo compiuto con l'apposizione della propria firma sotto un documento vago e privo di ogni vincolo effettivo riuscirà a farmi smettere di stimare Gianni Cuperlo.
In fondo, "basta zercar"! Riflessioni sul libro di Cuperlo e sul futuro della sinistra
Lettera a Bersani sulla sinistra che verrà
Referendum. Un “no” per iniziare un nuovo ciclo progressista
ROMA - Ci sono dei No che costruiscono. Che hanno un senso affermativo. Ricordo il fortunato saggio della psicoterapeuta inglese Asha Phillips, “I no che aiutano a crescere”, costruito sull'idea che solo pronunciando dei No, anche se scomodi, si evita che il bambino si infili in una dinamica autocentrata e "onnipotente". La Phillips reagiva al clima imperante di buonismo, all'idea del genitore o dell'aduto amico che dissolvono ogni principio di autorità.
Metti D'Alema al Cinema Farnese... Riflessioni sull'anno che ci attende
Metti D'Alema un pomeriggio di settembre: Cinema Farnese, pieno centro di Roma, ritrovo storico della sinistra, in quella piazza Campo de' Fiori a pochi metri dalla quale ha sede la storica sezione Guido Rattoppatore del rione Regola-Campitelli.
La sinistra della Terza Via genera mostri
ROMA - Ogni volta che un “mostro” come Hofer viene sconfitto per miracolo, e con percentuali di distacco esigue, per non dire risibili, rispetto al candidato “presentabile”, augusti commentatori della sedicente sinistra riformista si precipitano alla tastiera o negli studi televisivi a spiegarci che il pericolo è alle spalle e che sì, la paura è stata tanta ma alla fine la democrazia vince sempre, in quanto i singoli stati possiedono gli anticorpi necessari ad arginare i fenomeni populisti. Nulla di più falso, ovviamente.
A Roma c’è anche la sinistra
ROMA - Strano il nostro Paese e in mano sempre di più all’interpretazione filologica di una legge. Paese di avvocati e di processi. E cosi ‘ anche per le liste della sinistra capeggiate dall’ex PD Stefano Fassina è stato necessario aspettare ieri sera il verdetto del Consiglio di Stato dopo quello del Tar che lo aveva escluso dalla gara per la mancata indicazione della data sulle firme presentate. Ora il Consiglio di Stato ha ricordato che “nessuna disposizione di legge prevede, per la materia elettorale, la nullità di tali autentiche, purché risulti certo che l’autenticazione sia stata effettuata nel termine previsto dalla legge.
Il Consiglio di Stato ha sottolineato “l’importanza del principio democratico della massima partecipazione alle competizioni elettorali nei casi in cui le liste siano in possesso di tutti i requisiti sostanziali e formali richiesti dalla legge.” Una sentenza, possiamo dire, di buon senso e accettabile di fronte alla lettera di una legge una volta tanto tesa con chiarezza all’obbiettivo di favorire, piuttosto che di ostacolare , la partecipazione delle liste al voto del 5 giugno.
Le conseguenze di una decisione come quella del Consiglio di Stato di ieri apre la strada anche a possibili combinazioni che fino a ieri non sembravano possibili come alleanze eventuali (ma non probabili come ci sembra di poter argomentare) della Sinistra con una parte del pd che non vede in Giachetti il candidato ideale per il comune capitolino o addirittura con la Raggi che ha aperto a forze esterne al popolo grillino. Staremo a vedere nelle prossime settimane. Certo è che l’assenza di una lista che si richiamasse alle idee europee e italiane della sinistra sarebbe stato un problema molto grave per molti elettori nella capitale italiana.