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Usa. Le primarie americane e il caso Trump
ROMA - Le primarie americane vanno avanti e una nuova tappa è prevista per il super sabato 12 marzo 2016. A Chicago è di scena il candidato finora nettamente maggioritario Donald Trump che si prepara a grandi manifestazioni di consenso dalla folla radunata in un locale adatto alle manifestazioni elettorali ma, dopo mezz’ora di tensione, di fronte a una folla imponente di avversari del populista texano. Dopo una consultazione con la polizia locale ha dovuto abbandonare la folla. Così hanno almeno sostenuto gli uomini dell’ entourage del miliardario.
Primarie del Pd, quel cHe resta del giorno
ROMA - Anche il rito delle primarie, che qualche anno fa ha incoronato Matteo Renzi come nuovo leader del partito democratico mentre Pier Luigi Bersani (che vinse le primarie nel 2013 con 80mila voti) doveva risolvere urgenti problemi per una crisi cardiaca, si è logorato – come era inevitabile – di fronte al fossato sempre più largo che divide gli italiani da una classe politica che, in maniera troppo evidente, porta in prima linea personaggi di scarsa caratura e personalità o donne e uomini intenti a coltivare la propria carriera economica e affaristica o la propria ascesa politica.
Il populismo estremista di Trump
ROMA - Quando, come ho fatto io negli ultimi giorni, ho seguito-fuggendo per un momento dalla difficile politica italiana-le primarie che si stanno svolgendo negli Stati Uniti e che avranno, il primo marzo 2016, una tappa importante mi è venuto in mente (e ho poi visto che vari altri quotidiani, a cominciare da La Repubblica ne hanno parlato) il populismo di cui mi sono a lungo occupato negli ultimi anni.
Hillary ha vinto ma Sanders non ha perso. Riflessioni in attesa del Super Tuesday
ROMA - Che in South Carolina Sanders non avesse alcuna possibilità di battere Hillary Clinton lo sapevamo tutti, a cominciare dall’anziano senatore del Vermont, e non perché l’ex segretario di Stato sia diventata all’improvviso simpatica o affidabile ma semplicemente perché il vecchio Bernie non è Obama.
Milano, la carica dei manager alla conquista di Palazzo Marino
A Milano la carica dei manager per conquistare la poltrona di sindaco - Sala per il Pd, Stefano Parisi per il centrodestra, Corrado Passera come indipendente - è cominciata, segnando marcatamente un ulteriore passo indietro della politica
Primarie, maledette primarie
ROMA - Era stato previsto che le primarie aperte a tutti per eleggere gli organismi dirigenti del Pd avrebbero avuto effetti negativi sulla vita del partito che aveva bisogno in primo luogo di indicare un progetto di società, guardare al futuro, dare una speranza a milioni di lavoratori, di pensionati, alla fasce più povere della popolazione e,insieme, indicare una nuova politica economica, il lavoro come centralità, la ripresa, l’indicazione di nuove scelte di politica industriale.
Primarie, Renzi trionfa. Il Sindaco di Firenze va oltre il 65% dei consensi
Primarie Pd. Alle ore 17 hanno votato 2 milioni di cittadini
Sono aperti dalle 8 i 9mila seggi per la votazione del nuovo segretario nazionale del Pd. Gli elettori potranno esprimere la propria preferenza fino alle 20, poi ci sarà subito lo spoglio. Alta l'affluenza. Alle 13 avevano votato quasi 1 milione di persone e alle 17 si è giunti a quota 2 milioni
Primarie, Romano Prodi parteciperà al voto. Necessario difendere il bipolarismo
Cuperlo a Renzi: “La Segreteria del Pd non può essere un secondo lavoro”
Fissate le percentuali arrivate dai Congressi del partito: il Sindaco di Firenze è al 45,34% e il Candidato della sinistra è al 39,44%