Discarica Falcognana. Intervista a Catarci. Dopo Malagrotta legittimati a non credere

Continua la protesta del presidio contro la discarica del Divino Amore. Bloccata la Cristoforo Colombo

ROMA – Questa mattina i cittadini residenti nei pressi del sito indicato per la nuova discarica (che dovrebbe sorgere in zona Falcognana/Divino Amore)  hanno protestato sulla Via Cristoforo Colombo (che è stata bloccata nella corsia laterale), in attesa che una delegazione fosse ricevuta dal ministro per partecipare al tavolo tecnico. Di fatto il tavolo non si è tenuto e sembra che domani la delegazione incontrerà il direttore generale competente del dicastero, il dottor Pernice. 

Tra i cittadini sotto il ministero era presente anche Andrea Catarci, presidente dell’VIII Municipio,  al secondo mandato, giunto anche lui per dare il suo sostegno. Abbiamo quindi avuto la possibilità di rivolgere qualche domanda direttamente al presidente del  municipio limitrofo al  IX. 

Cosa potete fare realmente voi presidenti di Municipio quando avallate una battaglia come questa che riguarda la creazione di una nuova discarica? Quali sono gli strumenti in vostro potere?

Noi intanto dobbiamo dire quello che pensiamo, per una questione politica e di attenzione ai nostri territori. Quello che pensiamo in questo momento è che la scelta di quel territorio per collocare una discarica sia del tutto sbagliata. Io sono limitrofo quindi non vengo neanche invitato ai tavoli di discussione non essendo parte in causa diretta. Però penso che mettere una discarica ai margini dell’Appia Antica, all’interno di quelle tenute che fanno parte dell’Agro Romano di pregio, è contro le stesse strategie che la giunta ha inaugurato con la pedonalizzazione dei Fori Imperiali. E’ contro le strategie di un municipio come il nostro che anche durante l’era Alemanno faceva lotte contro l’inquinamento ambientale, l’abusivismo edilizio, tentava di ridurre  i flussi di  traffico. Cosa può fare quindi il municipio, può sicuramente porre una serie di questioni, esigere il massimo dell’approfondimento con tutti gli attori istituzionali interessati, esigere che venga reso noto l’atto reale della discarica. Ovunque si decida di farla.

La discarica va fatta purtroppo. Dal 30 settembre Malagrotta infatti non sarà più accessibile, quindi una discarica provvisoria per due o tre anni si dovrà comunque fare. Bisogna capire le caratteristiche che deve avere questa discarica, che materiali andrà ad accogliere, che impatto avrà in termini di mobilità. Il caso della mobilità sull’Ardeatina è molto problematico, come lo sarebbe se si decidesse per zone vicine alla Pontina e così per molte altre.

Sulla questione della discarica già presente dobbiamo anche capire quanto una nuova discarica peggiori la situazione sulla discarica presistente della Ecofer. Già qualche hanno fa facemmo con Italia Nostra alcune iniziative in cui affermavamo che nella tenuta della Falcognana quella discarica della Ecofer, già presente da 10 anni, non avrebbe proprio dovuto esserci.

Ieri il Ministero della Difesa ha detto che avrebbe dato la disponibilità per alcuni siti militari dismessi. Zingaretti ha definito “stravagante se non addirittura  folle” la nota del Ministero della Difesa. Che idea si è fatto, è una scelta prettamente politica questa?

In realtà non ho letto direttamente le dichiarazioni. Sicuramente c’è una grande ansia da parte sia di Marino che di Zingaretti per mettere fine al problema, tantoché si poteva procrastinare la chiusura di Malagrotta fino a Dicembre. Giustamente non hanno voluto, anche perché Malagrotta è una vergogna italiana a livello europeo, per cui la sua chiusura è sicuramente un segnale forte. Spero ci sia uno stato di avanzamento sulla scelta del sito sostituivo perché io non ritengo idoneo quello prescelto, per i motivi che ho già detto prima. Il no ad una proposta che arriva oggi quasi come un’ancora di salvataggio, sembra più  che altro una  posizione politica. Anche perché chiunque oggi abbia un sito in mente ci faccia sapere, parlo ovviamente da cittadino in questo caso e non da presidente di municipio. Ogni sito alla periferia sembra inidoneo, perché ormai le vere periferie sono Guidonia e Ladispoli. In teoria bisognerebbe pensare a 15 microdiscariche per ogni municipio in cui ognuno  risolve per se. Ma sappiamo che questo è impossibile, sarebbe un vero e proprio bagno di sangue per tutti.

Si parla di questa discarica come di un sito temporaneo, certo è che la stessa Ecofer inizialmente sarebbe dovuta rimanere li per 7 anni, poi c’è stata la proroga fino al 2016. Ogni discarica rischia di divenire permanente nel luogo prescelto.

Dopo Malagrotta siamo tutti legittimati a non credere a nulla, questa è la premessa. Però siccome sappiamo che una discarica provvisoriamente da qualche parte va fatta, dobbiamo esigere un piano serio. Le amministrazioni sono neoinsediate quindi hanno 5 anni di tempo. La discarica sarà provvisoria? ci dicano esattamente cosa significa provvisoria.

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