Rifiuti. Il ministro Orlando prende tempo. Intanto spunta la discarica di Bracciano

ROMA – Primo giorno senza discarica per Malagrotta. I cancelli si sono definitivamente chiusi. Basta rifiuti, basta camion. Questa mattina sono partiti i primi 25 camion di rifiuti trattati diretti al Nord (Romagna e Piemonte).  Intanto l’apertura di Falcognana al momento è ancora in forse, quindi per ora nessun tir di mondezza.

Proprio oggi Stefano Pedica di Cantiere Democratico in un comunicato si chiedeva: “Dove andranno i rifiuti della Capitale? Malagrotta è chiusa e la discarica di Falcognana non ha ancora i permessi”. La risposta non ha tardato ad arrivare. Infatti  all’improvviso ecco spuntare una nuova discarica disponibile:  Cupinoro (Bracciano)  è diventato il sito prescelto, almeno fino al 31 dicembre 2013.  Il toto-discariche è in continua e stupefacente evoluzione.

Nel primo pomeriggio, la dichiarazione a sorpresa dell’assessore all’Ambiente Estella Marino, ai microfoni di Radio Città Futura,  inizia già a mettere in dubbio l’utilizzo della discarica di Falcognana. La Marino infatti asserisce che forse non esiste questo bisogno e che si stanno percorrendo altre strade. Ed aggiunge: “le valutazioni non si fanno a scatola chiusa ma andando ad analizzare criticità, problemi, necessità”. 

Alle parole dell’assessore fanno eco subito dopo quelle del  ministro  dell’ambiente Andrea Orlando che, in una nota, dichiara di non aver ancora firmato il decreto per l’avvio di Falcognana perché “vorrei ridurre al minimo l’utilizzo di questo sito”,  aggiungendo inoltre di voler attendere anche una serie di indagini e valutazioni. Orlando assicura inoltre che la “discarica che verrà realizzata sarà di servizio” e dovrà integrare due filoni, quello della differenziata “per cui lavoriamo ad un salto di qualità” e quello degli impianti fuori regione, “perché – continua il ministro – riteniamo che non ci siano le condizioni di fare a Roma una discarica di potenzialità di quella di Malagrotta”.

Ma questo non è tutto.  Di sorpresa  infatti si diffonde  la notizia che sarà la discarica di Cupinoro, a Bracciano,  ad accogliere una parte dei rifiuti di Roma fino al 31 dicembre 2013. La disposizione è avvenuta su provvedimento del commissario Goffredo Sottile. L’impianto, è stato spiegato e ribadito anche dal primo cittadino di Bracciano Giuliano Sala,  sarà utilizzato “in via immediata e urgente”, “nel limite della volumetria massima di 20mila tonnellate per lo smaltimento dei rifiuti trattati urbani provenienti dai Comuni di Roma Capitale, Fiumicino, Ciampino e Stato del Vaticano”. Sempre il sindaco di Bracciano ha tenuto a precisare che Bracciano non sarà affatto la discarica di Roma. “Una volta finita la volumetria a disposizione fine, stop, discorso chiuso” ha stigmatizzato Sala. La decisione ha poi spiegato è avvenuta in seguito ad un avviso di asta pubblica che metteva in vendita spazi di conferimento di rifiuti trattati. Il primo bando è andato deserto, il secondo, che sarebbe scaduto il 4 ottobre, è stato invece valutato da Sottile, che prendendo la palla al balzo, viste anche le evidenti criticità sorte attorno a Falcognana,  ha immediatamente dato seguito a un’ordinanza per l’utilizzo del sito. 

La scelta ricaduta su Cupinoro ha scatenato l’ira del M5S, che ha chiesto le immediate dimissioni dell’assessore Michele Civita.  “Abbiamo fatto un consiglio straordinario sui rifiuti dove nessuno ha pronunciato ‘Cupinoro’, abbiamo avuto un’audizione con il commissario Sottile che ha ribadito che Falcognana era l’unica scelta possibile e si è parlato di tutto meno che di Bracciano, ma questo è il Lazio. Un governatore che dice che ha un piano, un assessore che non da spiegazioni, un commissario speciale che rassicura tutti in audizione e poi decine di camion che vanno verso il lago di Bracciano invece che a Malagrotta. Chiediamo quindi a Zingaretti e alla sua giunta perché hanno omesso di spiegarci, nelle quasi tredici ore che è durata l’ultima seduta del consiglio, che c’era un’ordinanza pronta ed un sito alternativo già stabilito, con tanto di avviso sulla Gazzetta Ufficiale. Da parte nostra ci sarà la guerra, è una totale mancanza di rispetto verso il ruolo del consiglio, e non è la prima di questa consiliatura”. 

Si evince dunque che la Regione non sia stata chiamata ad esprimere alcun parere in merito alla vicenda Cupinoro. 

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