Roncigliano. Contro la puzza ‘profumata’ i cittadini scendono in piazza

ROMA – “Non ce la facciamo più a vivere in queste condizioni, tra puzze nauseabonde e ‘profumi nebulizzati’ che cercano di nascondere il cattivo odore”. Esordisce così Giuliano, uno dei tanti abitanti del Villaggio Ardeatino, che proprio la scorsa settimana è stato costretto a recarsi al pronto soccorso per un malore dovuto ai miasmi provenienti dagli invasi della discarica di Roncigliano. 

Il 26 ottobre i No Inc di Albano, vista la situazione invivibile nell’area,  hanno indetto un nuovo corteo con lo scopo di far revocare l’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) del 2009, sul progetto dell’inceneritore e contro lo sversamento dei rifiuti romani nella discarica di Roncigliano. Infatti, sempre come raccontano i residenti della zona, i camion di rifiuti sono notevolmente aumentati e con essi ovviamente anche la puzza di ‘probabile tal quale’. Mattina e sera, a seconda di come tira il vento e in base al livello di umidità, l’aria al villaggio Ardeatino e a Roncigliano è a dir poco irrespirabile, come  riferiscono i residenti che aggiungono: “Nemmeno i ‘nebulizzatori profumati’ servono a cancellare il puzzo, anzi peggiorano la situazione”. “Ci prendono in giro, quel profumo mescolato al cattivo odore dell’immondizia è nauseabondo, ci ha fatto finire al pronto soccorso”. Infatti la sera tra l’11 e il 12 ottobre molte persone, circa 35, sono finite all’ospedale di Albano a causa di mal di testa fortissimi, nausea e vomito. Tra questi anche un bambino per il quale si è reso obbligatorio il ricovero con codice giallo.  “Qui si sta giocando sulla pelle dei cittadini”, ribadisce Giuliano. 

L’effetto visivo arrivati davanti alla discarica di Roncigliano  è piuttosto inquietante. Tra ettari di vigneti (Doc, almeno per ora) e ulivi spunta una collina ‘insolita’ di oleandri ‘a protezione’ degli invasi, 7 per ‘l’esattezza, in cui vengono sversati i rifiuti di ben 10 comuni, i quali conferiscono 300 tonnellate nominative al giorno più, grazie al decreto Clini-Sottile partito il 25 gennaio scorso, 150 tonnellate provenienti dai comuni di Roma, Fiumicino, Ciampino e Città del Vaticano.

I residenti non ne vogliono più sapere e tengono a precisare che la prima abitazione sorge ad appena 187 m dalla discarica.  Ma la loro preoccupazione è l’apertura dell’ennesimo invaso, ovvero l’ottavo.

“Ci sentiamo abbandonati. Abbiamo fatto decine di manifestazioni, presidi, esposti. Ultimamente quando la puzza è diventata asfissiante abbiamo suonato inutilmente il citofono all’entrata della discarica, almeno per avere delle spiegazioni, visto che ci è sempre stato ribadito che il sito viene gestito in piena regola”. Lo hanno fatto anche tre funzionari dell’Asl, allertati due sere fa per la solita aria irrespirabile. Ma pare che neppure loro siano stati fatti entrare. 

“Per non parlare poi dell’acqua” stigmatizzano alcuni residenti. “Alcuni  pozzi sono inquinati, come testimonia l’Arpa. “Bisogna usare l’acqua minerale per cucinare”.  Insomma una situazione insostenibile.

Intanto venerdì 25 ottobre alle 11:30 a Palazzo Savelli si terrà la Conferenza dei Sindaci convocata a seguito delle ultime segnalazioni relative proprio agli odori provenienti dalla discarica. Probabilmente si renderà necessario si dovrà costituire una commissione tecnica che possa lavorare alla realizzazione del Dipartimento ambientale unico. 

Sabato invece il corteo dei No Inc partirà alle ore 15.30 da Piazza Mazzini ad Albano.

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