Discarica Falcognana. Il ministro Bray ordina il blocco, ma nessuno lo fa rispettare

ROMA – “Il 28 novembre abbiamo disposto la sospensione dei lavori relativi alla realizzazione della discarica della Falcognana perchè iniziati senza la necessaria autorizzazione paesaggistica”.  Così il ministro dei Beni culturali Massimo Bray, rispondendo a un’interrogazione parlamentare, conferma lo stop ai lavori per la discarica della Falcognana al chilometro 15,300 della Via Ardeatina a Roma. 

Tuttavia, secondo varie testimonianze dei comitati, i lavori nel terzo invaso della Ecofer continuano senza sosta. Il ministro precisa: “i nostri uffici di tutela hanno il potere di impedire o sospendere, se già in corso i lavori intrapresi in violazione dei vincoli per la tutela del paesaggio”.

Insomma, non si capisce per quale motivo l’area interessata non sia stata ancora posta sotto sequestro per abuso edilizio.  Stando alla nota informativa divulgata sempre dal ministro Bray “la verifica dell’effettiva e concreta ottemperanza all’ordine di sospensione, come regola generale, spetta alle forze dell’ordine, ivi incluse la Polizia Municipale”.

Oggi sul posto si sono recati prima il Corpo forestale dello Stato e successivamente i Vigili Urbani, ma i lavori sul terzo ed ultimo invaso continuano incessantemente. Va ricordato che siamo in una zona fortemente tutelata sotto l’aspetto paesaggistico, architettonico e archeologico, come recita il decreto Bondi del gennaio  2010. Gli stessi residenti fanno notare che un abuso edilizio è una questione gravissima sottoposto a delle norme restrittive alle quali non si può assolutamente contravvenire.

L’Ecofer, dal canto suo, ribadisce la regolarità delle attività svolte, le quali sarebbero “perfettamente rispondenti alla tutela dell’ambiente e a quella del paesaggio, secondo il progetto originario e non hanno nulla a che fare con la ormai tramontata utilizzazione del sito per i rifiuti di Roma”. 

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