Assalto con escrementi alla sede di Roma di Gay Project

ROMA – La sera del 25 giugno, presso la sede dell’Associazione DìGay Project (DGP) in via Costantino 82 (zona San Paolo), un gruppo di giovani romani tra i quindici e i quarant’anni ha fatto irruzione durante le prove teatrali del Laboratorio di Maria Chiara Cucinotta, lanciando escrementi, cassette di legno, bastoni, ortaggi al grido di: ‘Vi diamo fuoco, froci di merda: meritate di morire’.

I ragazzi, terrorizzati e colti alla sprovvista, sono istintivamente usciti e i balordi si sono dati alla fuga. Questa mattina è stata immediatamente sporta denuncia alle autorità di pubblica sicurezza ed è stata attivata Valentina Ciaramella, legale dell’Associazione.

«Oltre il momento iniziale di vero panico- dichiara Maria Chiara Cucinotta, che ha raccontato i fatti – vorrei rappresentare a nome di tutti i ragazzi aggrediti il dolore e l’indignazione che proviamo. Tra l’altro, l’attacco a sfondo omofobo ha colpito un bersaglio eterogeneo perfettamente autointegrato, in quanto il nostro gruppo è composto da attori, anche eterosessuali, che lavorano per i diritti indipendentemente dall’orientamento  sessuale, secondo lo spirito dell’Associazione DGP. Non abbiamo subito danni fisici o strutturali, ma nel cuore certamente sì. Amiamo fare le prove in sede e il nostro è un lavoro che fonda la sua anima nella condivisione e nell’uguaglianza. Non ci faremo intimidire. Stasera saremo di nuovo lì, tutti». Questo, spiega la consigliera SEL Imma Battaglia, presidente onorario DGP, «è il primo attacco alla nostra sede in tredici anni di attività proprio in concomitanza con l’approvazione a Roma della delibera sul testamento biologico e in prospettiva del registro sulle unioni civili. Sollevo ancora una volta il tema dell’emergenza omofobia e sicurezza, che devono essere una priorità nelle politiche nazionali e territoriali.

Anche per questo con il gruppo SEL capitolino abbiamo chiesto al sindaco un incontro per discutere di proposte e soluzioni da mettere in atto con urgenza».

Conclude Maria Laura Annibali, presidente DGP: «Solidarietà ai nostri ragazzi per l’ignobile attacco che offende il valore di un impegno a forte valenza sociale e comunitaria. L’aggressione va a sommarsi ad altri episodi che si sono recentemente verificati nel municipio della nostra associazione. Evidentemente sul tema della sicurezza dobbiamo sollecitare un’azione più capillare ed integrata, anche a difesa del nostro lavoro contro ogni forma di discriminazione».

(Dire)

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