Scontri Roma. Arrestato Nunzio D’Erme, leader della sinistra antagonista della capitale

 

ROMA – Nunzio D’Erme, 52 anni, e Mario Bucci, 28 anni, esponenti dei Movimenti antagonisti romani, sono stati arrestati dalla polizia in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio Gip del Tribunale di Roma. Per Bucci sono stati disposti i domiciliari. I due sono indagati, a vario titolo, in concorso, dei reati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate e procurata evasione: i fatti contestati risalgono al 21 maggio scorso, presso gli uffici del VII Municipio, dove si stava svolgendo un convegno sul tema del bullismo omofobico. 

Secondo la ricostruzione della questura di Roma, nella circostanza due esponenti del movimento ultracattolico ‘Militia Christì, che avevano assistito al convegno limitandosi a consegnare un proprio documento ad un esponente politico presente al dibattito, erano stati aggrediti da un gruppo di persone riconducibili ai centri sociali con conseguente ed immediato intervento di una pattuglia della Digos: un manifestante era stato bloccato mentre brandiva un punteruolo contro gli agenti.  Subito dopo gli altri antagonisti, approfittando della superiorità numerica, avevano cercato il contatto fisico con gli operatori della Digos, strattonandoli, spintonandoli e colpendo uno di essi con un casco da motociclista, fino a garantire la fuga dell’arrestato, che si era dileguato, ancora ammanettato, nel cortile dell’edificio, seguito dagli altri correi.

Tempestivi i segnali di solidarietà per i due esponenti e le critche per l’arresto

“Non passa giorno senza l’arrivo di notizie che testimoniano del clima fortemente repressivo che sta investendo il nostro Paese – afferma Angelo Fascetti, dell’Esecutivo Nazionale USB –  dai licenziamenti ‘politici’ e discriminatori di lavoratori e delegati sindacali, rei magari di aver portato alla luce le scellerate gestioni delle loro aziende o soltanto di aver svolto la loro funzione sindacale, all’incriminazione di chi lotta per la difesa dei propri territori e dei propri bisogni primari”.

“E  mentre i responsabili delle migliaia di omicidi sul lavoro la fanno sempre franca – prosegue Fascetti –  a Roma la Magistratura non trova di meglio che arrestare, con pesantissime quanto assurde motivazioni, Nunzio D’Erme, compagno tra i più stimati e conosciuti nei movimenti di opposizione all’arroganza dei poteri forti, insieme a un altro giovane militante del Centro Sociale Spartaco, Marco Bocci”.

Critico anche Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio, che su Facebook scrive: «Arrestati Nunzio e Marco di Spartaco. Luca ePaolo agli arresti domiciliari da più di sei mesi per resistenza. Ormai le misure restrittive hanno il carattere politico, altrimenti non si spiega. Liberi subito!». 

Ancora più dura la critica di Claudio Ortale del Comitato Politico nazionale di Rifondazione Comunista: “Questo il gioco strumentale per poter arrestare chi da sempre lotta per la difesa della dignità e dei diritti dei più deboli, dei senza casa, dei fratelli e sorelle migranti. Con Nunzio ho avuto il piacere di lavorare insieme per quasi quattro anni all’allora Gruppo Capitolino di Rifondazione, prima della rottura della collaborazione tra ex disobbedienti e PRC, dovuta alla solita porcheria fatta dagli allora capi nazionali di Rifonda (leggasi Bertinotti and &), che gli negarono il posto di eurodeputato a Strasburgo. Ma al di là delle stanze al terzo piano di piazza San Marco, con il Compagno Nunzio sono stati tanti e tanti i momenti vissuti in piazza e gli abbracci davvero fraterni, come l’ultimo appena venerdì scorso davanti all’osteria popolare al “32” a via dei Volsci. Chiediamo l’immediata scarcerazione di Nunzio e di Marco perché, anche stavolta, non ci avrete mai come volete voi!”

 

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