Le cene di Ignazio Marino. La Procura di Roma apre indagine

Dopo gli esposti di di Fratelli d’Italia e di M5S aperto un fascicolo

ROMA – E’ scattata l’ora anche per il sindaco di Ignazio Marino. Infatti dopo gli esposti presentati da Fratelli D’Italia e dal Movimento Cinque Stelle, la procura di Roma ha aperto un fascicolo sulle spese del sindaco Ignazio Marino. Chiaramente al momento non sussistono ipotesi di reato né tantomeno indagati.  Il fascicolo è stato affidato al pm Roberto Felici, del pool reati contro la pubblica amministrazione guidato dal procuratore aggiunto Francesco Caporale. Negli esposti di FdI e M5S si ipotizza il reato di peculato. A corredo degli atti sono stati depositati a piazzale Clodio alcune ricevute di spese ritenute sospette dai denuncianti. Il sindaco di Roma Ignazio Marino, infatti,  sarebbe nell’occhio del ciclone per le spese in cene pagate con la carta di credito del Campidoglio. Dal Campidoglio, intanto, non trapela nulla, mentre il primo cittadino visitando la centenaria fabbrica Gentilini, ha dribblato i cronisti avvertendo loro che avrebbe parlato solo di biscotti. 

Il sindaco in un’intervista rilasciata al settimanale “Chi”, in edicola domani avrebbe risposto così alla domanda sulla vicenda: “Erano tutte spese istituzionali, incontri e cene fatte per affrontare i problemi della città. E questo succede ovunque, anzi, Roma con me spende meno che in passato e certamente in linea con le altri grandi città”. Riguardo al decoro di Roma e ai rifiuti, Marino assicura che “tra due mesi Roma sarà pulita”. “Abbiamo un addetto ai rifiuti ogni 367 abitanti. Londra ne ha uno ogni 569 e Berlino uno ogni 631 – conclude – . Abbiamo creato 800 itinerari prestabiliti per le macchine spazzatrici e abbiamo montato il gps sulle macchine. Così possiamo seguirle e controllarle. Ogni tre mesi verificheremo con sondaggi capillari il gradimento dei cittadini. Se sarà negativo affideremo tramite gara, la pulizia ai privati”.

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