Una innovativa tecnica di imaging scopre le strutture nascoste nel tessuto cerebrale umano
La ricerca nel campo della neuroscienza ha fatto un passo avanti significativo grazie allo sviluppo di una nuova tecnica microscopica, introdotta da un team di ricercatori del MIT, Massachusetts Institute of Technology, e del Brigham and Women’s Hospital/Harvard Medical School.
Una immagine dettagliata mai vista prima
L’applicazione di questa tecnica innovativa ha permesso agli scienziati di esaminare il tessuto cerebrale umano con un livello di dettaglio senza precedenti. Ciò ha portato alla scoperta di nuove cellule e strutture precedentemente invisibili, rivelando che alcuni tumori cerebrali di “basso grado” possono contenere un numero sorprendentemente elevato di cellule tumorali aggressive. Queste osservazioni suggeriscono che la pericolosità di alcuni tumori potrebbe essere stata sottostimata fino ad ora.
Questa tecnica potrebbe rivoluzionare l’approccio alla diagnosi e al trattamento dei tumori cerebrali.
“Stiamo scoprendo l’importanza delle interazioni tra neuroni, sinapsi e il tessuto cerebrale circostante nella crescita dei tumori. Grazie a questa nuova tecnica, possiamo osservare queste interazioni a livello nanometrico, offrendo così nuove prospettive nella comprensione e nel trattamento dei tumori cerebrali”, spiega Pablo Valdes, ricercatore principale dello studio.
I protagonisti della ricerca
La ricerca, pubblicata su “Science Translational Medicine”, vede tra gli autori principali Edward Boyden, professore di neurotecnologie al MIT, e E. Antonio Chiocca, professore di neurochirurgia alla Harvard Medical School. Entrambi hanno svolto un ruolo cruciale nello sviluppo e nell’applicazione di questa tecnica.
Come funziona la tecnica nuova
La tecnica, basata sulla microscopia ad espansione sviluppata nel laboratorio di Boyden nel 2015, utilizza un approccio innovativo. Invece di fare affidamento su microscopi costosi per ottenere immagini ad alta risoluzione, i ricercatori espandono il tessuto stesso. Questo consente di utilizzare microscopi ottici convenzionali per ottenere immagini con risoluzione fino a 70 nanometri, un risultato precedentemente possibile solo con microscopi elettronici a scansione.
Questo studio apre nuove strade nella comprensione dei tumori cerebrali e nella progettazione di trattamenti più efficaci.
“Questa tecnica non solo offre nuove informazioni sulla natura aggressiva di alcuni tumori cerebrali, ma potrebbe anche diventare uno strumento diagnostico fondamentale, permettendo ai medici di individuare marcatori specifici e di prendere decisioni terapeutiche più informate”, afferma Valdes.
Inoltre, il laboratorio di Boyden prevede di applicare questa tecnica per esplorare altri aspetti della funzione cerebrale, sia in condizioni sane che patologiche.
Grazie a questa tecnica di imaging all’avanguardia, il futuro della neuro-oncologia appare più luminoso, con la prospettiva di migliorare notevolmente sia la diagnosi che il trattamento dei tumori cerebrali. Un punto di svolta nella lotta contro queste patologie complesse, che offre speranza a milioni di pazienti in tutto il mondo.