Uno studio internazionale, pubblicato sulla rivista “Nature Signal Transduction and Targeted Therapy”, ha portato a una scoperta significativa nel campo della ricerca sul cancro al pancreas.
La ricerca, che ha coinvolto la collaborazione di istituzioni italiane come l’Università Sapienza di Roma, ha identificato come le cellule del tumore al pancreas possano sopravvivere e crescere nonostante la mancanza di nutrienti.
In condizioni normali, il miR-15a agisce come un freno molecolare, mantenendo bassi i livelli di Fra-2, un fattore di trascrizione essenziale per la risposta del tumore allo stress.
Tuttavia, nei casi di tumore al pancreas, la mancanza di miR-15a permette alle cellule tumorali di esprimere liberamente Fra-2. Questo fattore, a sua volta, attiva geni essenziali per la sopravvivenza delle cellule tumorali, inclusi quelli legati al recettore IGF1, che stimola la proliferazione delle cellule.
Gian Luca Rampioni Vinciguerra, ricercatore presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Molecolare della Sapienza e primo autore dello studio, evidenzia l’importanza di questa scoperta per la comprensione della malattia e l’impostazione delle terapie.
Nei modelli studiati, è stato osservato che il tumore del pancreas in carenza di nutrienti diventa fortemente dipendente dall’attivazione di IGF1-recettore, rendendolo particolarmente sensibile all’inibizione farmacologica, un potenziale nuovo approccio per contrastare la crescita del tumore.
Il progetto è stato guidato dal Professor Carlo Maria Croce, dell’Ohio State University (USA), uno degli scienziati italiani più citati nel mondo per i suoi contributi nel campo della genetica dei tumori. La ricerca ha beneficiato anche della collaborazione di altri centri in Italia, tra cui l’Università di Modena e Reggio Emilia e il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano.