Una terapia personalizzata per il melanoma e il tumore al polmone

Un importante progresso nel trattamento del melanoma e del tumore al polmone arriva dalla ricerca condotta dai ricercatori del Mass General Brigham.

Lo studio, pubblicato su Cancer Discovery, una rivista dellAmerican Association for Cancer Research, ha rivelato che una terapia antitumorale individualizzata, progettata su misura per il profilo tumorale unico di ciascun paziente, ha mostrato un elevato livello di tolleranza e un significativo potenziamento dell’attività immunitaria.

L’evoluzione delle terapie immunitarie

Per decenni, la ricerca oncologica si è concentrata sullo sviluppo di terapie in grado di stimolare il sistema immunitario a riconoscere e combattere le cellule tumorali. Tuttavia, la sfida è stata sempre quella di creare un “addestramento” specifico per il sistema immunitario, in modo da identificare con precisione i neoantigeni presenti sulle cellule tumorali di un paziente.

Oggi, grazie all’innovazione introdotta dai ricercatori del Massachusetts General Hospital (MGH), membro fondatore del sistema sanitario Mass General Brigham, questa sfida potrebbe essere superata.

La nuova terapia neoantigena individualizzata (INT), basata su istruzioni codificate in mRNA specifiche per ogni paziente, offre una modalità avanzata per indirizzare il sistema immunitario contro le cellule cancerose.

Uno studio promettente

Lo studio ha coinvolto 16 pazienti, di cui 12 affetti da melanoma cutaneo resecato e 4 con carcinoma polmonare non a piccole cellule resecato. Attraverso un sequenziamento genomico completo, i ricercatori hanno identificato i principali neoantigeni di ciascun tumore, integrandoli nella terapia a base di mRNA.

Le terapie e i vaccini che utilizzano l’mRNA stanno emergendo come soluzioni promettenti nel trattamento del cancro, poiché consentono una personalizzazione elevata e una risposta immunitaria robusta.

Dei 16 pazienti coinvolti, 12 hanno completato lo studio, mostrando che la terapia non è stata associata a tossicità dose-limitante. Gli effetti collaterali più comuni sono stati di lieve entità, come affaticamento, febbre e dolore nel sito di iniezione.

Impatto della terapia e futuri sviluppi

Particolarmente rilevante è stato il trattamento dei pazienti con melanoma, che hanno ricevuto una combinazione di mRNA-4157 (V940) e pembrolizumab, un inibitore del checkpoint immunitario.

Questa combinazione ha dimostrato di potenziare ulteriormente la capacità del sistema immunitario di combattere il cancro, mantenendo una risposta duratura fino a 30 settimane dopo il trattamento.

La Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha riconosciuto il potenziale di questa terapia, designandola come “terapia innovativa” per accelerare ulteriori studi clinici. I ricercatori stanno ora espandendo le ricerche per includere altre tipologie di tumore, come il carcinoma polmonare non a piccole cellule, il carcinoma renale, uroteliale e il carcinoma cutaneo a cellule squamose.

Questa nuova frontiera nella terapia antitumorale personalizzata rappresenta una svolta nel trattamento del cancro. Il potenziale di generare risposte immunitarie precise e durature potrebbe rivoluzionare l’approccio oncologico, offrendo nuove speranze ai pazienti affetti da melanoma e tumore al polmone.

La strada è ancora lunga, ma i progressi fatti finora sono estremamente promettenti per il futuro della medicina personalizzata.

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