A Frascati, il primo centro di ricerca sulla fusione nucleare

Sarà Frascati a ospitare il primo Divertor Tokamak Test facility (DTT), il centro di eccellenza internazionale per la ricerca sulla fusione nucleare.

La candidatura era stata presentata lo scorso 21 febbraio presso il centro congressi dell’Ateneo di “Tor Vergata” di Villa Mondragone, a Monteporzio Catone, alla presenza del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e del vicepresidente con delega alla Ricerca Massimiliano Smeriglio. Presente anche Giuseppe Novelli, Rettore dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, in rappresentanza delle Università laziali (gli atenei Sapienza, Roma Tre, Università della Tuscia e Università di Cassino) che hanno dichiarato la piena disponibilità a supportare la Regione alla partecipazione al bando. “Ho accolto la notizia con un grande sentimento di orgoglio – è il commento di Giuseppe Novelli, rettore di “Tor Vergata” – e con lo stesso entusiasmo espresso da tutti gli altri Atenei del Lazio.

Il territorio in cui operiamo, che già si distingue per l’alta densità di strutture di qualità, è da oggi ancora più ricco di opportunità, proiettando il Lazio sempre di più sulla scena internazionale. “Tor Vergata”, quando sarà necessario, è pronta a fare la propria parte”. La città dei Castelli romani ha superato la concorrenza di altre otto regioni, tra cui Piemonte e Liguria che avevano proposto i siti di Casale Monferrato, Ferrania e La Spezia”. Lo comunica, in una nota, l’università di Tor Vergata. “È un momento di grande soddisfazione per tutti gli Atenei del Lazio che collaboreranno ad un grande e unico e primo progetto che potrebbe creare occupazione per migliaia di persone”: così il professor Alessandro Ruggieri, Presidente della Conferenza dei Rettori del Lazio (CRUL) e Rettore dell’Università della Tuscia”. “Va anche evidenziata – ha concluso Ruggieri – la sensibilità e l’attenzione per l’iniziativa, e più in generale per la ricerca, dimostrate del Presidente Zingaretti e del governo regionale”.

L’avvio dei lavori della DTT è atteso entro il 30 novembre 2018, con la previsione di concluderli in sette anni; saranno coinvolte oltre 1500 persone di cui 500 direttamente e altre 1000 nell’indotto con un ritorno stimato di 2 miliardi di euro, a fronte di un investimento di circa 500 milioni di euro. I finanziamenti sono sia pubblici che privati e vedono la partecipazione, fra gli altri, di Eurofusion, il consorzio europeo che gestisce le attività di ricerca sulla fusione (60 milioni di euro) per conto della Commissione europea, il MIUR (con 40 milioni), il MISE (40 milioni impegnati a partire dal 2019), la Repubblica Popolare Cinese con 30 milioni, la Regione Lazio (25 milioni), l’ENEA e i partner con 50 milioni cui si aggiunge un prestito BEI da 250 milioni di euro.

La scelta del Consiglio di Amministrazione dell’Enea è arrivata sulla base dei requisiti tecnici, economici ed ambientali richiesti: il punteggio più elevato è stato assegnato dall’apposita Commissione di valutazione al sito romano. Tutti gli atenei laziali hanno fortemente condiviso il progetto, inviando al presidente della Regione Lazio Zingaretti una lettera congiunta di sostegno, nella quale si sosteneva, tra l’altro, che la realizzazione di questo dispositivo avrebbe messo a disposizione della comunità internazionale uno strumento essenziale per lo sviluppo di tecnologie innovative dedicate allo smaltimento degli elevati flussi termici presenti nei processi da fusione, superiori a quelli sulla superficie solare, uno dei principali problemi aperti verso la realizzazione di DEMO, primo reattore finalizzato alla produzione di energia da fusione, previsto per il 2050, che per le sue caratteristiche di sicurezza, compatibilità ambientale e indefinita durata del combustibile, raccoglie i principali sforzi di ricerca applicata nel settore delle nuove energie per l’orizzonte temporale di medio periodo. La lettera è stata pienamente accolta dal presidente Zingaretti, che ha messo a disposizione importanti risorse e la forza politica della Regione, che sempre più si sta connotando come ‘Regione dell’Innovazione’.

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