Sanità. Terapia giusta? Arriva un algoritmo per migliorarla

La mancata aderenza alla terapia (cioe’ un’incompleta attuazione delle prescrizioni, una prematura interruzione della terapia o il fallimento di un programma terapeutico) causa ogni anno 125mila morti negli Stati Uniti, per una spesa di circa 300 miliardi di dollari, mentre in Europa si contano 200mila decessi che causano una spesa di 120 miliardi di euro.  

Una maggiore aderenza, invece, comporterebbe un ridotto rischio di ospedalizzazione, minori complicazioni legate alla malattia, una maggiore efficacia e sicurezza dei trattamenti e, nello stesso tempo, un risparmio in termini di costi. Proprio per questo, l’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con Merck, ha messo a punto un algoritmo che permette di studiare l’impatto dell’aderenza sul costo e sull’efficacia della terapia, evidenziando eventuali margini di risparmio. “Aumentare il livello dell’aderenza alla terapia- spiega Americo Cicchetti, direttore dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari della Cattolica (guarda il video)- significa aumentare le possibilita’ di guarigione e, automaticamente, ridurre, se non eliminare, gli sprechi conseguenti. Sprechi che non si limitano al costo della terapia poi interrotta, ma si riferiscono a recidive, ricoveri impropri, per non parlare dei costi correlati, ad esempio, a giornate di lavoro perse. Il problema che dovevamo risolvere era mettere a punto uno strumento che permettesse di identificare, sulla base di evidenze obiettive, gli interventi volti ad aumentare l’aderenza che dessero il miglior ritorno sia in termini di salute che di sostenibilita’ economica”. 

L’algoritmo, che rientra nel progetto ‘Abbiamo i numeri giusti’, e’ stato presentato oggi all’Istituto superiore di Sanita’ e sara’ testato su scala nazionale. Le prime Regioni ad essere coinvolte saranno cinque (Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Puglia) e l’algoritmo verra’ sperimentato utilizzando i grandi numeri dei data base regionali. Un advisory board composto da rappresentanti istituzionali, nazionali e regionali, di societa’ scientifiche e associazioni di pazienti, quindi, avra’ la funzione di indirizzo generale, fornendo supporto e idee. E alla fine, sulla base dei risultati prodotti dalle 5 regioni, di redigere un documento di sintesi per il prosieguo del progetto. “Il progetto ‘Abbiamo i numeri giusti’ ha radici lontane- aggiunge Antonio Messina, presidente e amministratore delegato di Merck- Quest’anno Merck celebra i 350 anni di attivita’ e l’attenzione al paziente e’ stata la costante che ha caratterizzato e guidato le nostre scelte. L’industria farmaceutica si propone come partner degli attori che giocano un ruolo nei processi di salute per la ricerca di soluzioni innovative che vanno oltre il farmaco. 

Inutile negare che coniugare salute e sostenibilita’ e’ una grande sfida”. La mancata aderenza e’ quindi un problema globale “dalle dimensioni enormi- sottolinea ancora Cicchetti- destinato ad aumentare a causa dell’invecchiamento della popolazione e il conseguente aumento delle patologie croniche. Sono certo che l’algoritmo permettera’ di fare un importante passo verso una salute migliore e piu’ sostenibile”. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanita’, intanto, massimizzare l’efficacia degli interventi finalizzati ad aumentare la compliance puo’ avere un impatto di gran lunga maggiore sulla salute delle popolazioni di qualunque altro progresso terapeutico. “Individuare strategie mirate all’efficacia degli interventi e’ un’operazione essenziale per la difesa del nostro welfare- conclude infine Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di Sanita’- la compliance, in particolare, e’ uno di quei passaggi del percorso terapeutico essenziale al successo delle cure. Oltre a ridurre significativamente gli sprechi e le migrazioni sanitarie, la compliance e’ anche il segno di un’alleanza medico-paziente che restituisce all’intervento sanitario il valore della relazione umana nella cura”. 

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