Le biotecnologie faranno la grande differenza

Il 50% dei farmaci oggi in sperimentazione clinica sono biotecnologici.

Ma che cos’è il biotech?

Le biotecnologie sono tecnologie che utilizzano organismi viventi come batteri, lieviti, cellule vegetali e animali per sviluppare prodotti e processi.
Stanto alle stime dell’OCSE,Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, le biotecnologie nel 2030 avranno un peso enorme nell’economia mondiale, poichè l’80% dei farmaci saranno proprio biotech. Ma non solo. Anche i prodotti agricoli, come quelli chimici e industriali avranno origine dalle stesse tecnologie “abilitanti”.

La ragione sta nel fatto che le biotecnologie offrono delle soluzioni tecnologiche davvero efficaci, tant’è che sono già visibili i risultati raggiunti, fino a pochi anni fa inimmaginabili.

Il comparto del Biotech italiano oggi presenta investimenti di ricerca e sviluppo per almeno 2 miliardi di euro, come diffuso dal report BioInItaly di Assobiotec-Enea.
Non a caso il Bel Paese vanta delle imprese di eccellenza in questo strategico settore che operano in diversi ambiti di applicazione, come la salute, che in questi ultimi anni si è contraddistinta per produzione di nuovi farmaci, come i vaccini e i prodotti diagnostici.
Insomma questa innovazione sta assumendo un peso fondamentale anche in un’ottica di bioeconomia circolare, modelli ai quali si dovrà sempre più puntare per garantire una salvaguardia ambientale e un modello di sostenibilità.
Oggi le moderne biotecnologie rappresentano uno strumento efficace soprattutto per i malati colpiti da patologie difficili da curare, come le leucemie, i mielomi e le malattie rare.

In Italia questo settore con la comparsa recente di nuovi centri di ricerca, vale attualmente 345 miliardi e occupa 2 milioni di persone.
L’Italia con il suo virtuosismo di ricerca e sviluppo si posiziona al terzo posto in Europa dopo Germania e Francia. Sarà fondamentale nei prossimi anni per le aizende biotech trovare una capacità economica, tale da mantenere i nostri ricercatori e attrarre nuovi talenti.

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