Ddl scuola. Le promesse diventano ricatti

ROMA – Le dichiarazioni di Renzi a Porta a Porta hanno provocato un terremoto nel mondo della Scuola.Dopo un anno di promesse, più volte ripetute nonostante da più parti fossero stati sollevati dei dubbi sulla loro fattibilità, il premier  annuncia che le assunzioni slitteranno di un anno. 

Per la precisione verranno assunti solo 45 mila precari, già previsti a causa del turn over, mentre resteranno senza una cattedra altri 79 mila tra i precari cui il piano sarebbe stato originariamente rivolto, senza considerare quelli iscritti in seconda fascia delle GI. 

“Inaccettabili le motivazioni fornite dal premier – afferma Alberto Campailla, portavoce di LINK Coordinamento Universitario – che scarica la responsabilità di questo disastro su opposizione e sindacati, accusandoli di non volere queste assunzioni. Il premier chiede, tramite l’On. Puglisi, il ritiro degli emendamenti in modo da sveltire la discussione in Senato. Questa soluzione è improponibile poichè rappresenta un ulteriore attacco alla discussione democratica e una nuova chiusura degli spazi di confronto”

“Per risolvere il problema delle assunzioni la strada ci sarebbe ed è stata proposta sin da subito anche dai Sindacati : è lo stralcio delle assunzioni – dichiara Alessandra Operamolla, presidente di ADAM, che permetterebbe di risolvere la situazione di emergenza relativa alla stabilizzazione di quanti sono precari ormai da molti anni e al tempo stesso concederebbe il tempo necessario per riscrivere il ddl nella maniera più corretta e più condivisa. Si è proceduto per decreti più volte, ma ora ci si rifiuta di adottare questa soluzione su una materia di evidente urgenza e sulla quale per altro c’è un’ampia condivisione”

“ Incomprensibili anche le dichiarazioni del Ministro Giannini – aggiunge Campailla – la quale afferma che le assunzioni non si possono fare da sole perchè inserite in un progetto di Scuola.

Queste dichiarazioni fumose non costituiscono una spiegazione esauriente del rifiuto dello stralcio da parte del Governo. Appare invece evidente che i problemi sono di altra natura, dalla copertura finanziaria ai dissidi interni al Pd che sono stati la vera causa dell’ allungamento dei tempi di discussione e che spingono il premier a temere imprevisti durante la votazione in Senato del Ddl.”

“Si teme che il Governo – insiste Operamolla – usi le assunzioni dei precari nelle GaE come merce di scambio per imporre una riforma della scuola controversa e per tacciare di ostruzionismo chi propone delle modifiche. Invece, l’apertura all’ascolto sarebbe dovuta giungere molto prima e non solamente adesso, quando il tempo per l’attuazione del piano è ormai scaduto. Si teme anche che la conferenza di tutto il mondo della scuola, che il premier ha annunciato per luglio, rischia di risolversi in un’ altra mossa mediatica a cui seguirà una già annunciata decisione imposta dal Governo.”

“ Lo slittamento del Ddl avrà un‘ulteriore grave conseguenza sulla possibilità di abilitarsi dei neolaureati. Infatti l’attivazione del concorso – corso prevista dal Ddl sarà rimandata ulteriormente e provocherà un vuoto nei percorsi di abilitazione che invece il Governo aveva promesso di rendere più lineari. Chiediamo che il Governo faccia marcia indietro – conclude Campailla –  e che provveda immediatamente allo stralcio delle assunzioni allargandole agli abilitati della seconda fascia, tra cui Pas e Tfa, tramite un piano pluriennale di assunzioni.”

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