Università. Roma Tre scala la classifica dei migliori atenei del Mondo

Il rettore Mario Panizza: «Il nostro impegno continua a essere premiato nonostante la riduzione dei fondi»

ROMA – L’Università degli Studi Roma Tre scala la classifica delle 150 migliori università emergenti del mondo. Nella classifica “Times Higher Education 150 under 50”, dedicata ai 150 atenei con meno di 50 anni, Roma Tre è al 72° posto. La salita in classifica è stata veloce: lo scorso anno si trovava all’84°, nel 2014 al 100°.

Times Higher Education applica gli stessi 13 indicatori di performance della classifica mondiale, “The World University Rankings”, indicatori che vanno dalla reputazione sull’insegnamento alle citazioni sulla ricerca, dal rapporto docenti/studenti alle pubblicazioni internazionali fino al trasferimento di conoscenza e ai fondi per la ricerca dalle imprese.

Tra le classifiche globali delle università, quella della rivista inglese è considerata una delle più attendibili per la severità dei criteri di valutazione degli atenei che, solo per essere presi in considerazione, devono aver raggiunto standard elevati.

L’Università Roma Tre è inoltre tra le 200 migliori università d’Europa nella classifica “European University Top 200 Rankings”.

«Siamo molto soddisfatti di questa valutazione», commenta il rettore di Roma Tre, Mario Panizza. «Nonostante la riduzione dei fondi, continuiamo ad investire sulla didattica e sulla ricerca accrescendo le risorse loro dedicate, nell’assoluta convinzione di fornire in tal modo al Paese e alle giovani generazioni un servizio necessario, insostituibile e determinante. Anche l’attenzione alla realtà socio-economica che accompagna la domanda di formazione è elemento distintivo del nostro impegno a fare della formazione e della didattica elementi strategici per l’inclusione sociale, la costruzione della società della conoscenza, la preparazione di esperti in grado di rispondere alle necessità di sviluppo del Paese. Nel quadro universitario segnato, negli ultimi anni, da un calo delle immatricolazioni, questo rating premia il nostro impegno, che continuerà su tutti i fronti sperando che gli atenei possano contare in futuro su più risorse, pena l’inevitabile retrocessione dell’Italia in un campo così cruciale come quello universitario».

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