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Libera ricorda le vittime innocenti di mafia. A Messina manifestazione
ROMA - Ogni 21 marzo Libera celebra la XXI Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, perché in quel giorno di risveglio della natura si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale.
Il ricordo di Don Peppe Diana e il suo insegnamento
ROMA - “Chi è don Peppino?” ”Sono io”, furono queste le sue ultime parole. Il 19 marzo, giorno del suo onomastico, veniva ucciso dalla camorra nel corridoio che dalla sacrestia porta alla chiesa don mentre stava per iniziare la Santa Messa.
Non è affatto sbagliato dire che l'Emilia-Romagna è terra di mafie e vi spiego perché
ROMA - Se vogliamo essere onesti ed obbiettivi nell'analisi delle infiltrazioni mafiose in Emilia-Romagna, dobbiamo guardare ai fatti.
Mafia rapporto 2015: sequestrati beni per quasi 4 miliardi
ROMA - Quasi 4 miliardi di euro di beni mobili e immobili sequestrati dalla Guardia di Finanza nel 2015 nell'azione di contrasto alle associazioni mafiose.
Riforma sui beni confiscati: poca luce e molte ombre
ROMA - Era il 7 marzo 1996 quando, in Italia, entrava in vigore la legge n. 109 riguardante l'uso sociale dei beni confiscati alle mafie. Una legge con poche luci ed molte ombre ma che ha rappresentato comunque un segnale positivo nella lotta al crimine organizzato, poiché finalmente i beni confiscati alle mafie venivano restituiti alla collettività.
Mafia, giornalisti nel mirino
ROMA - Diciamo la verità. In questo 2016, anno di grazia che assiste a una crisi internazionale di grandi dimensioni e pone gran parte dei Paesi europei di fronte alla tragedia epocale dei migranti nell’Europa di cui facciamo parte (le previsioni per quest’anno sono di un milione di persone che cercheranno di arrivare nei Paesi del vecchio Continente in cerca di asilo dalle guerre e, per tanti di loro, di un lavoro per sopravvivere) molti non sanno o non hanno voglia di sapere che oltre duecento cronisti radiofonici, televisivi o scrittori sulla carta stampata o sui tanti siti dell’informazione sono bersagli diretti delle associazioni mafiose.
In Italia le mafie sono ovunque
ROMA - I mafiosi non sono solo Messina Denaro, Riina o Provenzano. Soggetti collusi con la mafia, che utilizzano gli stessi metodi, sono ormai ovunque, sono nelle istituzioni pubbliche, nella società civile e siedono persino in Parlamento.
Sebastiano lo Monaco: “Per non morire di mafia” commemora il maxiprocesso
La testimonianza umana e professionale, le riflessioni, gli interrogativi che l’ex Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso, attuale Presidente del Senato, si pone nel suo libro Per non morire di mafia (scritto con Alberto la Volpe, Sperling & Kupfer, 2009) vengono proposti in versione teatrale in questo spettacolo fortemente voluto da Sebastiano Lo Monaco ed accolto con grande commozione ed ovazioni di pubblico al suo debutto al Festival dei Due Mondi di Spoleto 2010. Monologo vibrante di un uomo contro, che mette la sua vita in prima linea per salvare la speranza di un futuro possibile, resterà in scena da martedì 23 febbraio fino a domenica 28 febbraio al Teatro Ghione di Roma. In questa intervista a Eugenio Murrali Sebastiano Lo Monaco racconta il senso e il viaggio di questo dramma.
Rapporto agromafie 2016
ROMA - Il quarto rapporto “Agromafie” sui crimini agroalimentari in Italia elaborato da Eurispes, Coldiretti e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare sarà presentato mercoledì, 17 febbraio 2016 alle ore 9.30 al Centro Congressi Palazzo Rospigliosi, sede Coldiretti, in Via XXIV Maggio, 43.
Il nuovo volto della mafia siciliana
ROMA - La strategia della mafia (o delle mafie, dobbiamo dire ormai non soltanto nel nostro Paese) sta cambiando in maniera già registrata, ma fino ad oggi poco analizzata daimedia, nel rapporto scritto da DIA nel suo primo rapporto semestrale del 2016. Secondo il dossier, Cosa nostra siciliana tende ad essere sempre più collegiale, tende a forme più fluide e poggia sul “principio della così detta realtà reticolare”, privilegiando l’approccio corruttivo ed evita “ove possibile, lo scontro frontale “.