Euro 2012. Pensiamo a segnare, altro che ‘biscotti’!

ROMA – La strada è tutta in salita dopo i due pareggi. Ora serve assolutamente una vittoria e con tanti goal.

Ma invece di vedere in casa nostra, del perché questa Nazionale fa così tanta fatica a realizzare più di una rete (solo due gol nelle ultime cinque partite disputate), andiamo a guardare a casa degli altri. Anzi, sospettiamo degli altri quando, in casa nostra, o meglio nelle nostre procure, abbondano le carte riguardanti il calcioscommesse. Per dire, da che pulpito…

Nasce, quindi, la teoria del sospetto, che in qualche modo offende i nostri avversari. L’allenatore della Croazia, Bilic si è infatti risentito affermando che “Noi siamo atleti, genitori, ragazzi, l’idea che ci si metta d’accordo non esiste”.

Comunque, in fatto di ‘biscotti’ qualcosa del genere, in passato, è già accaduto. La linea di demarcazione tra il proprio vantaggio e lo svantaggio altrui è sottilissima e, in qualche modo, rientra nell’etica sportiva.

Qualcosa ci riguarda da molto vicino e sempre agli Europei. Portogallo 2004, Svezia e Danimarca si affrontano nel girone qualificazione che vede comprendere anche Italia e Bulgaria. Le due scandinave, insieme agli azzurri, terminano il girone C tutte a 5 punti, con una vittoria e due pareggi. Ma, nel campionato europeo, la regola vuole che, in caso di parità, decidono prima di tutto gli scontri diretti e, a parità di risultati ottenuti negli scontri diretti, si tiene conto dei gol segnati nei medesimi match. E l’Italia rimane fuori proprio per il minor numero di reti fatte e perché tra Svezia e Danimarca viene fuori l’unico risultato che ci può danneggiare, il 2-2.

Lo stesso risultato, il 2-2 tra Spagna e Croazia, che ora potrebbe eliminare l’Italia, sempre che riuscisse a battere l’Irlanda del Trap.

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