Smaltite le coppe, riprendono le ostilità. La più tranquilla è la Juve

Eliminatorie  di Coppe e sorteggi

Previsioni avverate o quasi per le rimanenti tre squadre impegnate negli incontri di ritorno delle Coppe europee.  Non è riuscita al Milan l’impresa, che sarebbe stata storica , di eliminare il Barcellona, sfruttando il 2-0 dell’andata perché i catalani si sono dimostrati troppo forti in tutto e per tutto, va, però,  detto che se un pallone di Niang,  anziché finire sul palo, fosse finito dentro, forse l’incontro avrebbe assunto toni differenti;  comunque,  da quanto visto in campo, il divario  fra le due squadre, è stato notevole e il Barcellona ha riscattato ampiamente l’incolore prestazione di S. Siro, evidenziando la propria candidatura alla vittoria finale. Per il seguito, sarà un problema in più per la Juve, alla quale, nei quarti, per ora,  è toccato il Bayern di Monaco, attuale  detentore della Champions, che,  nel  campionato tedesco,  veleggia in testa alla classifica con venti  punti sul Borussia Dortmund e venticinque sul  Bayer Leverkusen.  
Certo,  alla Juve sarebbe potuta andare meglio con avversarie tecnicamente inferiori ma, bisogna ammettere che sarebbe potuta andare anche peggio con altri squadroni del tipo, appunto Barcellona o Real. Con la gara d’andata a Monaco, la qualificazione potrebbe essere più abbordabile.

In  Europa League, invece, all’Inter era riuscita perfettamente  una strepitosa rimonta e al 90′ le squadre erano in perfetta parità di risultato, 3-3,  dopo i due incontri ma, nei supplementari, il Tottenham metteva al segno il golden gol che, alla fine,  faceva la differenza, rendendo vana anche la quarta rete interista e consentendo alla compagine londinese di proseguire nel torneo.
Questo risultato, da un lato, soddisfa perché, ancora una volta, conferma il grande spirito di reazione degli interisti, ma, dall’altro,  amareggia perché aveva creato l’illusoria speranza di qualificazione e fa arrabbiare perché, proprio ad un soffio dal soffertissimo traguardo,  si è rimasti con un pugno di mosche in mano.
Per la Lazio tutto ottimamente; dopo la vittoria dell’andata in trasferta, l’undici biancazzurro ha confermato in pieno d’avere il vento in poppa, rifilando allo Stoccarda una tripletta del suo capo  cannoniere europeo Kozac, il quale in campionato, quando gioca, fa sempre cilecca ma in questa coppa si trasforma in un implacabile cecchino.  Dopo questa splendida  qualificazione per i tifosi laziali è lecito sognare.  Prossimo turno i turchi del Fenerbahce, qualificati dopo aver eliminato il Plzen, la compagine che, a sua volta,  aveva scompaginato il Napoli. Petkovic, pur riconoscendo la forza degli avversari è apparso ottimista avendoli già battuti nei preliminari di Champions quando allenava una squadra svizzera qualche anno fa.  

Campionato alle porte.
Ma il campionato, incombe e, soprattutto nelle alte sfere,  riprendono, a distanza le sfide per i posti d’onore, visto che la Juve, ormai con nove punti di vantaggio comincia ad apparire irraggiungibile o quasi.  Sabato anticipa a Bologna contro una ‘avversaria in bella ripresa  che, con tre vittorie nelle ultime partite , si è posizionata appena sotto il gruppone che si disputerà l’Europa. Per la Juve non sarà una passeggiata e dovrà fare molta attenzione al trio Diamanti Gabiadini, Gilardino.  Comunque, la qualificazione in Champions e  il nutrito vantaggio sul Napoli, consentono ai bianconeri di scendere in Emilia con una sufficiente tranquillità.

A proposito del Napoli  
Sotto il Vesuvio, ora, non bisogna commettere l’errore di tirare i remi in barca, rassegnandosi al tutto è perduto perché se il sogno scudetto (semmai ci fosse stato, Mazzarri dice no…) appare irrealizzabile, bisogna, comunque, guardarsi alle spalle perché il Milan incombe e fa sentire forte  la sua presenza ad appena due punti. Per gli azzurri, in casa contro l’Atalanta, è assolutamente indispensabile tornare alla vittoria, dopo una sconfitta e ben quattro pareggi, ulteriori passi falsi  potrebbero pregiudicare una stagione, fin qui, d’alto vertice.

Il Milan ha due motivi per vincere
Contro un derelitto Palermo, (dopo tre avvicendamenti, riaffidato all’allenatore iniziale Sannino) Il Milan deve solo acciuffare i tre punti, innanzitutto  per dimostrare che la sbornia di Barcellona non ha lasciato alcun segno e,  poi, perché, se vuole continuare la scalata al secondo posto dopo essere riuscito ad arrivare al terzo, non può e non deve lasciare nulla a nessuno, proseguendo, imperterrito. Il rientro di Balotelli al posto dell’infortunato e sfortunato Pazzini potrà contribuire a proseguire la serie positiva, senza, d’ora innanzi, impegni e distrazioni di Champions, anche se proprio la conquista d’un posto in questo torneo rappresenta il traguardo dal quale, a detta di tutti, Berlusconi in testa, non si può prescindere.

Il trio che incalza
Ma il Milan che punta al Napoli è, a sua volta, puntato dal trio delle inseguitrici a tre (Fiorentina) e quattro punti (Inter e Lazio), tutte più che agguerrite che mai.  Di queste, la squadra viola è l’unica a giocare in casa ma contro un Genoa, di nuovo impelagato nella lotta per la salvezza, dopo le ultime due battute d’arresto. Sarà uno scontro non facile per entrambe e sarà difficile che possa finire a reti inviolate.  L’Inter, altalenante nel gioco, deludente nei risultati, è chiamata all’ennesima prova di riscatto a Genova contro una Samp, a sua volta, desiderosa di rifarsi dall’imprevista scoppola di Cagliari.  La Lazio, infine,  va a Torino, contro i granata ancora in bambola per le immeritate sberle ricevute a Parma sette giorni fa;  i biancazzurri, dopo la delusione casalinga con la Fiorentina, sono ringalluzziti dai trionfi in Europa League e desiderosi di riprendere il cammino in positivo.
Insomma, tutte e tre le pretendenti al terzo posto, troveranno,  in questa giornata,  avversarie surriscaldate e per loro, pur non essendo prove di fuoco, saranno di certo incontri molto impegnativi.
 
Roma, che intenzioni hai ?
Tre punti più sotto, troviamo una Roma che aspetta all’Olimpico un Parma affidato ad un Amauri rinato dopo la tripletta rifilata al Toro. Il buon Andreazzoli se vuole coltivare ancora qualche spicciolo di speranza europea, dovrà mandare in campo una formazione non solo votata all’attacco ma anche con qualche adeguata copertura proprio per bloccare le ripartenze, pezzo forte  degli emiliani (chiedere lumi al Torino….). Inoltre, su Totti capitano di vecchia bandiera e d’attacco non ci dovranno essere dubbi di sorta (Udine insegna….) dal 1′ al 90′;  l’estroso  Osvaldo o mette la testa a posto e si adegua, si adatta, si sacrifica oppure è bene lasciarlo non in panchina ma in tribuna ad osservare. I giallorossi devono comprendere che, con ben quattro squadre che sopravanzano in classifica, non è immaginabile perdere colpi, bisogna solo vincere il più possibile.
Infine sulla vicenda dello sceicco miliardario anzi no, come molti avevano previsto (Unicredit in testa) è calato un rassegnato silenzio perché agli squillanti proclami di qualche settimana fa non è seguito il fattore più importante, cioè l’indispensabile versamento….  “Senza soldi il muto non canta” diceva un vecchio detto.   Ora, però, dopo tutto questo inutile frastuono, il gruppo americano di Pallotta e c. farebbe bene a fornire qualche spiegazione non solo a quei (pochi, per la verità) tifosi che avevano annusato i petrodollari ma anche all’opinione pubblica romana.

Giù, giù
Detto del Palermo con poche chances a Milano, si aspetta di vedere se  il Siena riuscirà a battere il Cagliari, confidando in una battuta d’arresto del Genoa contro la Fiorentina mentre il Pescara ospita il Chievo, in un’atmosfera alquanto rassegnata, nonostante i proclami di volersela giocare fino in fondo, perché il dovere e il rispetto verso una tifoseria appassionata e delusa lo impone.     

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