Nessuna vittoria casalinga. Napoli, Champions matematica. Roma e Lazio agli antipodi

Juve, vittoria in un clima infuocato

Ennesima vittoria della Juve,  neo campione d’Italia, che è andata a vincere pure a Bergamo (schierando due soli titolari)  contro un’Atalanta che forse non avrebbe demeritato il pari, al termine di una partita sospesa per una decina di minuti a causa delle intemperanze delle reciproche tifoserie, calmate solo dagli interventi diretti di Conte sul fronte bianconero e di Denis e Marino  su quello nerazzurro. Ma già qualche ora prima del fischio d’inizio c’erano stati degli scontri nei pressi dello stadio per via di vecchie ruggini mai sopite: questi tentativi di violenza sono incomprensibili sopratutto se si considera che entrambe le squadre, con questa giornata,  avevano raggiunto gli scopi prefissati in quanto la stessa Atalanta, ancorché battuta, è matematicamente salva.  Per la Juve che si aprano le danze dei festeggiamenti !

Napoli,  missione compiuta.
Vincendo, anzi stravincendo (3-0)  a Bologna, il Napoli ha confermato il secondo posto che, ora          matematicamente, gli assicura l’accesso diretto alla Champions. Approfittando delle due rimanenti partite,  la squadra partenopea potrebbe eguagliare alcuni record della storica formazione di Maradona,  e Mazzarri, in questo contesto, ha già fatto sapere che non molleranno. Solo dopo si parlerà di eventuali destinazioni di Cavani e dello stesso allenatore che continua ad evitare qualsiasi domanda sul suo futuro, rimandando il tutto alla fine.   

Milan, troppo facile a Pescara.
Il diavolo rossonero è passato alla grande all’Adriatico di Pescara vincendo per 4-0 con due reti di Balotelli e avvicinandosi ancora di più a quel terzo posto che rappresenta il traguardo massimo per aprire la porta  d’oro europea.  I rossoneri hanno controllato con relativa facilità la partita nella quale il peso del SuperMario s’è fatto sentire parecchio mentre El Shaarawy masticava amaro in panchina  per far da comparsa a poco più di un quarto d’ora dal termine. Quest’incontro forse avrebbe potuto costituire per lui uno dei più adatti per tornare al gol che gli  manca da oltre due mesi ma Allegri, incomprensibilmente,  ha fatto a meno del faraone che potrà tornare a sorridere solo quando riprenderà a segnare.   Per il Milan, comunque, era importantissimo vincere per tenere a distanza la Fiorentina e c’è riuscito anche con un punteggio altisonante ma, va precisato, il Pescara ha dimostrato di essere  compagine alquanto scarsa e ormai priva di motivazioni essendo  già retrocesso in B. Dopo il sofferto successo contro il Torino di tre giorni fa,  il Milan ha rasserenato l’ambiente e, se domenica prossima dovesse battere la Roma a S. Siro, il terzo posto sarebbe certezza sua.

Roma che tonfo !
Chi la fa, l’aspetti, sentenziava un vecchio detto che si addice più che mai all’attuale  Roma, la quale, sabato scorso, aveva vinto in casa della Fiorentina, grazie ad un gol messo a segno negli ultimi secondi di recupero,  mentre  nell’anticipo di martedì,   non solo non è riuscita  a perforare la difesa del Chievo ma si  è fatta, poi,  infilzare al 90′, perdendo clamorosamente quella partita  che, sulla carta , era stata data per scontata, quanto a risultato.  Questa improvvisa, inattesa, dura battuta d’arresto, per ora, significa, dare l’addio alle residue speranze di Champions (semmai ce ne fossero state) ma, soprattutto, significa rendere ulteriormente ardua la stessa qualificazione diretta all’Europa League, visto che  tre delle quattro  concorrenti hanno vinto alla grande.        La  sconfitta col  Chievo (tre punti salvezza, per i veronesi) fa ripiombare nel buio i giallorossi che nelle ultime due partite dovranno giocarsi il posto in Europa League contando anche sui passi falsi altrui e, già dalla prossima a Milano, non sarà  tanto semplice per Andreazzoli e C.  

Crollo Inter,  trionfo Lazio
S. Siro ha confermato,purtroppo ancora una volta, l’inconsistenza dell’Inter, alla quindicesima sconfitta, la terza consecutiva, con gli ennesimi infortuni e, come se non bastasse, pure  con un rigore fallito. C’è stata, inoltre,  una strana contestazione dei tifosi nei riguardi della società  mediante ben 12 striscioni-domande alle quali  si attendono risposte fin da domani da parte dello stesso  presidente Moratti, visto che le altre figure societarie sono di secondo piano e fanno da semplici comprimari. Ancora una volta per Stramaccioni, l’Inter si è espressa bene ecc. ecc. Peccato che, ancora una volta, abbia lasciato l’intera posta all’avversario di turno che stavolta è stata la Lazio la quale, dopo la sestina al Bologna, ha confermato d’aver ritrovato il vigore che l’aveva contraddistinta nella fase iniziale del campionato. Gli uomini di Petkovic hanno superato bellamente (spettacolare la rete del giovane Onazi) l’incontro spareggio per l’Europa, riacciuffando la Roma a  58 punti e rimanendo nella scia di una strepitosa Udinese;  per l’Inter, invece, dopo 14 anni di partecipazione a trofei europei, questo è il  mesto addio.  

Friuli sugli scudi.
Quinta vittoria consecutiva  (terza fuori casa) per l’ Udinese che, al termine di una combattutissima gara,  ha espugnato Palermo,  relegandolo,  a quattro punti dal Genoa,   praticamente con un piede in B. Uscita di scena, ormai, l’Inter, per l’ Europa League le zebrette friulane, al momento,  sembrano le più accreditate per  occupare il secondo posto insieme alla Fiorentina, una terza contendente verrà fuori dal derby romano di Coppa Italia.

Salvezza, tutto chiaro ?
Ad appena due giornate dalla fine, pervenute a destinazione matematica   Atalanta, Sampdoria e  Bologna, oltre a Chievo e Cagliari, si tratta ora di stabilire quale sarà l’accoppiata  di squadre che terrà (triste) compagnia al Pescara nella discesa agli inferi, anche se i contorni delle stesse appaiono, ormai, assai ben delineati.                                                                                                                               Il Siena possiamo affermare che ha entrambi i piedi  in B, essendo staccato di ben sei  punti dal Genoa  mentre il Palermo, con due punti più su, fa stare in ansia, oltre allo stesso grifone ligure anche il Torino, ma anche per lui, solo una felice concomitanza di diversi risultati potrebbe condurre al miracolo.  Ma, al di là dei distacchi di classifica, Siena e Palermo, appaiono in evidente affanno quanto a gioco,  e qualche palo colpito o qualche sprazzo di volontà non riescono più a mettere una pezza ad una stagione troppo piena di buchi.  Comunque, sino a quando non saranno i numeri ad emettere le sentenze, si può continuare ad affermare  che finché  c’è vita c’è speranza,  con la significativa  aggiunta, nella fattispecie, che la speranza, però,  appare molto flebile….

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