Varsavia. Quando una partita di calcio si trasforma in un incubo

ROMA – Il tutto è accaduto giovedi scorso a Varsavia, alla vigilia della partita di Europa League tra Legia Varsavia e Lazio. Gli oltre 700 sostenitori biancocelesti arrivati a Varsavia si stavano radunando  per essere poi scortati dalla polizia locale verso lo stadio del Legia dove alle 19 iniziava la partita tra Legia e Lazio.

Tutto procedeva all’insegna della massima tranquillità quando all’improvviso dal corteo sono partiti lanci di fumogeni nei confronti della polizia. A quel punto è scattata la reazione delle forze dell’ordine Polacche che ha portato al fermo di circa 150 tifosi laziali. La situazione è poi tornata tranquilla, poiché non c’è stato contatto tra le due tifoserie ed il resto dei tifosi giunti dalla capitale ha raggiunto regolarmente lo stadio. L’episodio del pomeriggio si aggiunge a quello della notte precedente, quando un gruppo di 17 tifosi italiani erano stati arrestati presso un albergo di Varsavia in seguito ad una mini rissa con alcuni polacchi. Va ricordato che già nella gara di andata, giocata nello scorso settembre, vi erano stati disordini perché i circa duemila tifosi polacchi giunti a Roma si erano resi protagonisti di atti di vandalismo nel centro della Capitale e di scontri con la polizia Italiana nei pressi dello Stadio Olimpico. La Farnesina ha attivato l’ambasciata italiana a Varsavia, che è in contatto con le autorità locali e sta seguendo la vicenda dei tifosi fermati. I fermati sono stati tutti condotti nelle varie stazioni di polizia per essere interrogati. Nella serata di giovedi scorso molti tifosi sono stati rilasciati. Alle 23, erano ancora 60 i tifosi rimasti in situazione di fermo cautelare. ”Ventidue tifosi su 150 fermati sono ancora trattenuti, mentre tutti gli altri liberati. I connazionali trattenuti sono accusati di adunata sediziosa e aggressione a pubblico ufficiale. Tutti potranno presentare appello e chiedere la scarcerazione su cauzione”. Lo ha detto il vice ministro degli esteri Marta Dassù in un’informativa urgente alla Camera. “Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha avuto un colloquio con il suo omologo polacco nel quale ha formalmente chiesto di adoperarsi affinché siano liberati tutti gli italiani detenuti a Varsavia e ha chiesto di fare chiarezza sulla vicenda”.

 

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