La Juve pareggia con la Lazio, la Roma vince a Verona e va a -6

La Juve se l’è vista brutta                                                                                                                                  

L’aria di Roma, per la Juve, è proprio deleteria: dopo l’eliminazione dalla coppa Italia da parte dei giallorossi, ecco che, nella seconda uscita all’Olimpico, ci si mette pure la Lazio a spaventare i bianconeri, cosa davvero  insolita. Diciamo pure che la compagine di Reja  ha messo in serio imbarazzo l’undici di Conte che, però, va evidenziato, ha saputo reagire da grande squadra qual’é, riuscendo a portare a casa comunque un preziosissimo punto.      

Dopo l’espulsione di Buffon e lo svantaggio conseguente al rigore sacrosanto, è venuto fuori il caratteraccio della Juventus, quella che non molla mai, marchio Conte, anche se, va rimarcato, Storari ha salvato il risultato in qualche altra occasione e il palo colpito da uno sfavillante assolo di Keita ha fatto intervenire la dea bendata a dare una provvidenziale mano ai bianconeri.                           La capolista, dopo le due trasferte romane, se n’è tornata a Torino senza il prosieguo in coppa Italia e con due punti in meno in classifica in campionato, oltre che con il record delle vittorie consecutive fermatosi a quota dodici.  Ma il fatto più importante della giornata è che il vantaggio ridotto a sei punti  riapre le speranze alla Roma.  Ora, per verificare le concrete conseguenze della settimana romana della Juventus, bisognerà attendere l’impegnativo scontro con l’Inter di domenica sera.

Complimenti alla Lazio che, con l’avvento di Edy Reja,  appare proprio un’altra squadra e, mercoledì a Napoli, avrà l’opportunità per continuare l’avventura in coppa Italia verso le semifinali. 

 

Una favolosa Roma riapre i giochi.                                                                                                                 

Dopo il gentile favore concessole dalla Lazio (forse anche con poco piacere…), la Roma a Verona doveva solo vincere e ha vinto bene, dando a tutti l’impressione di essere più viva che mai per continuare l’inseguimento alla strepitosa capolista, senza remora di sorta.  Al Bentegodi, Garcia s’era pure preso il lusso o il coraggio di lasciare in panchina calibri del livello di Pjanic, Florenzi e Totti facendo subentrare i primi due poco dopo il pareggio veronese per riprendere la marcia e il vantaggio, chiuso, poi, da Totti ad un quarto d’ora dal termine, giusto in tempo per arrotondare il  punteggio con un rigore che, alla moviola, ha confermato di esserci pienamente. Il migliore dei giallorossi è stato Gervinho, devastante più che mai, ma l’intera squadra ha rimediato una gran bella figura.  La Juve è avvisata: occhio ad ulteriori passi falsi perché questa Roma è  lì, pronta ad approfittarne.  

 

Delusione Napoli                                                                                                                                                

Il Napoli, bisognoso di riscatto dopo la scialba prova di Bologna, in casa col Chievo, era atteso ad un riscatto sotto tutti gli aspetti e, invece, c’é ricascato, confermando non solo di non essere in grado di puntare alla Roma ma facendo sorgere seri dubbi sulla sua reale forza di squadra. Va bene che i partenopei hanno anche colpito la bellezza di tre pali (due Mertens) ma riuscire a pareggiare solo a due minuti dal termine al vantaggio del Chievo, non è da una squadra con grandi ambizioni. I tifosi napoletani sono rimasti delusi e hanno invocato ulteriori rinforzi dopo Jorginho che, all’esordio, ha deluso.    Ora, il Napoli, avrà la possibilità per riprendersi nei  quarti di coppa Italia contro la brillante Lazio in una partita “secca” nella quale è in gioco un torneo: non vogliamo immaginare cosa succederebbe a Napoli se dovesse esserci un ulteriore passo falso  da parte degli uomini di Benitez….        

 

La Fiorentina non ne approfitta                                                                                                                  

La Fiorentina, falcidiata da ulteriori importanti assenze ma attesa allo sprint contro il Genoa per portarsi ad un solo punto dal Napoli, fallisce l’obiettivo, chiudendo con un pirotecnico 3-3, generato da una bella tripletta di Aquilani ma anche e, forse soprattutto,  dalle decisioni della terna arbitrale che sono state accettate molto signorilmente da un Montella, comunque, rammaricato per l’occasione persa per salire ancora più in alto. 

 

Inter:  è crisi di società e di squadra                                                                                                              

Con il Catania, ultimo in classifica, l’Inter ha toccato proprio  il fondo, contornata da una sonora e manifesta contestazione (molti gli striscioni e prolungati i fischi) da parte della tifoseria giustamente stufa di assistere a spettacoli di tanto basso livello. Ma nell’Inter attuale, società e squadra costituiscono un tutt’uno di negatività e, probabilmente, fino a quando non verranno definiti i nuovi ruoli a livello dirigenziale in società  con adeguata immissione di rinforzi in campo, la gestione Thoir continuerà a rimanere impalpabile e si continuerà a navigare nell’equivoco. Non è pensabile gestire una società di calcio che ha urgenze tecniche domenicali con i sistemi di un gruppo manifatturiero o finanziario…Da tenere presente che la campagna acquisti estiva è stata totalmente sconfessata dall’allenatore il quale appare sempre più spaesato e attende, dall’alto, oltre che riferimenti ben precisi anche ricambi tecnici.  E per domenica prossima c’é poco da stare allegri perché l’Inter va a Torino,  in casa Juve….

 

A ridosso della zona europea                                                                                                                 

Brillano Torino e Parma che raggiungono il Verona, ormai decisamente in calando e uscito dalla zona aurea. Gli uomini di Ventura battono  un’insolita Atalanta (Denis in panchina, perché?) con un rigore inesistente, complice l’additional di linea sulla decisione dell’arbitro Tagliavento, giudicato all’unanimità insufficiente.   Il Parma, quattro vittorie e un pari nelle ultime cinque partite, grazie ad un ritrovato Amauri, ha superato una Udinese in disarmo, con un Di Natale ancora in panchina. Proseguendo di questo passo Torino e Parma, ormai ad un punto dall’Inter, sicuramente potranno dire la loro per un posto in Europa League.

 

Milan, dalla polvere all’altare…..                                                                                                                     

A quattro minuti dalla fine il Milan a Cagliari era sotto di un gol e la partita sembrava segnata, ma,  poi, grazie alla follia di un nuovo entrato fra i rossoblu, Balotelli trasformava, da par suo,  un calcio di punizione magistrale acciuffando il pari e, poi, Pazzini, finalmente subentrato ad un inesistente Robinho, metteva dentro un pallone da autentico rapinatore d’area. Ed ecco conquistata una vittoria, importante per molteplici motivi.  Si è visto un Milan, a tratti, migliore di altre magre prestazioni ma ancora lontano dall’essere squadra, anzi grande squadra. Seedorf  ha tanto lavoro da fare, cominciando dall’attacco dove Balotelli che non è una prima punta ha bisogno, sotto porta, di una spalla  (l’entrata di Pazzini è stata determinante) per finire alla difesa dove servono personaggi, anche se non campioni,  ma di sicuro affidamento al posto di quelli attuali incerti, traballanti, spesso da far venire i brividi.  Intanto è arrivato Essien, sul quale Seedorf punta molto e,  dal suo utilizzo, potrà forse nascere l’undici titolare cui affidarsi sperando sempre in ulteriori arrivi, specie nel reparto arretrato.   

 

Stare lontani dalla zona calda                                                                                                                         

Dal Milan e Lazio, a pari punti (28),  in giù, una sola squadra ha vinto, il Livorno che, in match delicatissimo, ha superato nettamente il Sassuolo, lasciando da solo il Catania a reggere il lanternino della classifica,  e guadagnando punti su tutte le squadre che lo precedono, in particolare sugli emiliani, ormai ad un punto.                                                                                                                 

Bologna e Chievo hanno conquistato un punticino d’oro fuori casa che  fa morale e che, comunque, muove la loro classifica; al contrario dell’Udinese che, dopo la quarta sconfitta consecutiva, è precipitata a tre punti dalla zona retrocessione: per i friulani l’exploit di coppa Italia a s. Siro col Milan non ha avuto alcuna influenza sul loro pessimo andamento in campionato e, la prossima giornata, gli uomini di Guidolin dovranno recarsi a Bologna in uno scontro diretto nel quale rischieranno molto.  In discesa rovinosa anche il Cagliari, terza sconfitta consecutiva, appena più su di un solo punto, mentre la stessa Sampdoria, raggiunta al 90′ dal Bologna, ancora non riesce ad inserire la marcia per mettersi in sicurezza.      

Condividi sui social

Articoli correlati