Ho realizzato il sogno di vincere un Campionato Italiano con tanto di record

ROMA – L’anno scorso ho partecipato alla mia prima gara di nuoto un 1.500, per molti una gara lunghissima, ma per me abituato alle utramaratone si trattava solamente di 60 vasche non avevo fretta, gli altri si e infatti quest’anno hanno eliminato questa gara lunghissima perchè ci ho impiegato 40’ mentre è stata vinta da Roberto Brunori in 18’ e lì che l’ho conosciuto ed ho scoperto che era un fenomeno di fama Mondiale. Leggiamo come si racconta.

Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Mi sono sentito un campione ogni volta che ho stabilito un record Italiano, anche se di categoria, sensazione bellissima e indispensabile per continuare ad allenarsi con voglia e metodo.”

Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? “Figlio di un padre sportivo e amante del nuoto ho iniziato a praticare sport fin da piccolissimo, sci , judo e nuoto, a circa 7 anni ho iniziato con le prime garette di nuoto e Judo mentre lo sci solo per divertimento domenicale quando non ero impegnato. Non ho fatto passaggi particolari dato che I 2 sport praticati agonisticamente li facevo contemporaneamente, poi a 14 anni mi dedicai solo al nuoto.”

Hai dovuto scegliere nella tua vita di abbandonare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa? “Lasciai lo judo scegliendo il nuoto poi a 16/17 anni lasciai anche il nuoto per intraprendere la carriera militare in A.M.”

Che consiglio ti andrebbe di dare a coloro che si trovano a dover fare scelte importanti nello sport? “Non mollare mai, non credere che lasciando uno sport si riesca ad avere più risultati nello studio o nel lavoro, anzi, organizzandosi bene lo sport aiuta moltissimo ad essere migliori anche sui banchi di scuola.”

Bello questo slogan, è vero lo sport aiuta ad essere migliori nei banchi di scuola, ti da una Marcia in più, l’esperienza che spesso è carente a scuola.

Ha contribuito lo sport al tuo benessere e quali sono i fattori che hanno contribuito alla tua performance? “Dallo sport ho avuto esclusivamente benefici fisici e mentali, non certo economici praticando sport ‘poveri’. Il nuoto è una ottima attività motoria preparatoria per qualsiasi altra attività ne traevo benefici anche nel judo.”

Riesci ad immaginare una vita senza lo sport? “La mia no! Quella di altri sì, dato che lo vedo tutti I giorni da colleghi e amici non praticanti di sport.”

Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? Usi farmaci, integratori? “Non seguo nessuna dieta in particolare, sto attento a non alzare la glicemia prima di qualche sessione importante di allenamento e prima delle gare uso integratori salini per limitare crampi e pappa reale la mattina una settimana al mese per la stanchezza.”

Chi ha contribuito al tuo benessere o performance nello sport? “Esclusivamente mio padre, con le sue conoscenze tecniche e di allenamento.”

Qual è stata la gara della tua vita? “Della mia vita fino ad ora sicuramente il 200 stile libero ai campionati italiani master di 2 anni fa dove vinsi e stabilii il record italiano di categoria abbassandolo di 2”e la traversata del lago di Garda da Torri del Benaco a Toscolano Maderno dello scorso anno, 7km in linea d’aria…traversata vinta insieme ad altri 2 compagni di squadra ma spero di viverne anche altre.”

Che dire Roberto veloce e resistente record nei 200 metri e vincitore nuotata 7km.

Qual è una tua esperienza che ti possa dare la convinzione, che ce la puoi fare nello sport o nella vita? “Allenarsi con la convinzione di arrivare e farcela non è sempre utile, forse suona male, ma credo che essere convinti di farcela amplifica le certe delusioni e fa splendere i successi inattesi.”

Cosa pensano famigliari ed amici della tua attività sportiva? Com’è cambiata la tua vita famigliare, lavorativa? “Lavorativamente non è cambiato nulla, anzi credo che addirittura mi abbia penalizzato la carriera militare, in famiglia poco, cerco di allenarmi senza togliere ulteriore tempo a loro. Mi gratifica sapere che a volte I miei figli raccontano a scuola di qualche mio successo o attraversata.”

Cosa hai scoperto del tuo carattere nel diventare atleta? Quali i meccanismi psicologici ritieni ti abbiano aiutano nello sport al tuo benessere o alla tua performance? “Ho scoperto di essere tenace più di quanto pensassi e dimostrassi, mi ha aiutato l’essere un po’ ‘somaro’ testa bassa e avanti sempre e comunque saper esultare per un piccolo miglioramento e analizzare e far tesoro di un peggioramento senza drammi, rielaborare e procedere, rielaborare e procedere a scalini.”

Bello questo andare in progressione elaborando e procedendo, volta per volta senza scoraggiarsi ed esultando nelle migliori occasioni.

Quali sono le tue capacità, risorse, caratteristiche, qualità che hai dimostrato di possedere? “Dedizione, costanza spirito di sacrificio, rispettare l’avversario ma ‘se lo può fare lui allora lo posso fare anche io’.”

Che significa per te partecipare ad una gara sportiva, hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? “Significa adrenalina pregara .significa ‘urlo’ in gara sorriso fine gara sempre e comunque magari sforzato se non contento della performance, il mio limite l‘ho scoperto l’ultimo km della traversata del lago di Garda nuotato solo grazie all’aiuto psicologico dei miei compagni di squadra più titolati di me, con crampi alle braccia e gambe.”

La forza del gruppo supera qualsiasi imprevisto.

Quali sono i tuoi pensieri? Pensare al traguardo, pensare a tutto quello che si è investito per la gara, in termini di allenamenti, di preparazione atletica, mentale? “Quando sono in acqua e devo andare forte, non penso a molto se non alle sensazioni che il mio corpo mi da se sto nuotando bene in assetto e mi esorto ripetutamente! Non penso ne dove fosse l’arrivo ne a quello che ho fatto per essere lì anche perchè sono lì in gara per darmi un motivo nell’allenarmi è il contrario insomma gareggio per aver voglia di allenarmi e quindi tenermi in forma.”

Certo è vero se ti dai un obiettivo è giustificato qualsiasi allenamento.

Quale è stata la tua gara più estrema o più difficile, quale è una gara che ritieni non poterci mai riuscire a portarla a termine? “Credo che con una adeguata e specifica preparazione non esistano gare impossibili da portare a termine.”

Quali sono le varie difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione nella tua disciplina? “Devo stare attento a  non esagerare con le sedute allenanti e non recuperare adeguatamente, caricando troppo e cadendo nell’over-training, malattie stagionali (otiti, raffreddori, sinusiti). Fino ad ora non mi sono mai ritirato pur avendo gareggiato sul lago di Scanno per 3km con acqua a 19 gradi senza muta perchè era un campionato Italiano e quindi non permesso.”

Quali sono le condizioni fisiche o ambientali che ti hanno indotto a non concludere la gara o a fare una prestazione non ottimale? Mi fa continuare la voglia di vivere in un corpo che sia allenato e divertente da condurre, l’amicizia con persone che hanno I miei stessi interessi e modi di vedere le cose della vita. A volte provo sconforto nel vedere persone che come funghi compiono performance incredibili e poi spariscono per poi ritornare dopo tempo e ripetersi, doping? Non lo so’ ma io di certo non ci riuscirei!”

Hai mai rischiato per infortuni o altri problemi di smettere di essere atleta, hai mai pensato di smettere di essere atleta? “No mai e spero che mai accada.”

Quale può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi ad uno sport di fatica, impegno, sudore?  “Ragazzi noi viviamo in uno scafo chiamato corpo, e ne vorremmo uscire il più tardi possibile, quindi più lo teniamo in forma e più ci possiamo divertire, affermare anche intellettualmente. Sofferenze in uno sport? Forse ma ripagate sempre con gli interessi con risultati o con una fisicità fuori dall’ordinario.”

Bel messaggio quello di Roberto, siamo ospiti del nostro corpo e cerchiamo di tenerlo integro ed il più efficiente possibile, lo sport diventa un investimento per il nostro benessere e per il nostro ottimo funzionamento nella vita quotidiana.

C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? “No mai! Come credo si sia capito il mio primo motivo è il benessere, il doping porta solo danni fisici e mentali! Arrivo dopo ma non mi dopo!”

Qual è un messaggio che vorresti dare per sconsigliare l’uso del doping e per fare uno sport teso al benessere o alla performance? “Già la vita ci porta un sacco di problemi cercarsene altri è da stupidi veri. Guardarsi negli occhi quando ci si parla a se stessi  darsi del Lei se fai così difficile che incappi nel doping! Questo direi ad un ragazzo invogliato a cercare risultati dopandosi.”

E’ vero, è importante rispettare tanto se stessi, il proprio corpo, il proprio organismo, non pretendere a tutti i costi, non inquinarlo con sostanze tossiche, non può essere nostro schiavo senza considerare le conseguenze più nefaste ed è importante il rispetto delle regole e del valore proprio ed altrui.

Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport, se si per quali aspetti ed in quali fasi dell’attività sportiva? “Sono assolutamente convinto che l’aspetto psicologico sia fondamentale in un atleta più è evoluto e più è basilare. Sia per le sedute di allenamento, per sopportare fatica e allontanamento dalla vita sociale esterna (amicizie d’infanzia, di scuola, ecc.) sia per organizzarsi la vita; per saper perdere, ma soprattutto per saper vincere per dare tutto e di più quando serve il turbo quando solo la testa lo può innescare.”

Ha le idee chiare Roberto, ha tanta esperienza e sa che l’aspetto mentale fa tanto, se vuole la testa si può andare ovunque, ma se la mente si ostina, si convince che non va, ti pianti, ti cala la motivazione, non credi in te stesso, non ti va più di faticare, diventa un problema lo sport ed allora è meglio mollare e passare a fare altro per non rischiare eventuali strade alternative più facili.

Quali sono i sogni che hai realizzato e quali quelli da realizzare? “Ho realizzato il sogno di vincere un campionato italiano con tanto di record, vorrei vincere qualcosa  a livello internazionale!”

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