MACERATA – Nonostante sia conclusa l’autopsia su Vigor Bovolenta, non ci sono ancora risposte sulle cause della morte dell’atleta, stroncato a soli 37 anni, dopo essersi sentito male sul campo di Fontescodella, a Macerata, mentre con la maglia del Volley Forlì disputava una partita di B2 contro la Lube Macerata.
Bocche cucite fra i periti nominati dal pm Claudio Rastrelli, che si sono riservati 90 giorni di tempo per depositare gli atti.
È stato un infarto, un aneurisma, o un’altra causa ad uccidere l’ex pallavolista azzuro? hanno chiesto i cronisti al prof. Mariano Cingolani, medico legale con cattedra all’Università di Macerata: «Non possiamo dirlo, dobbiamo completare gli accertamenti», la risposta. Un collasso? «Si può dire un collasso, sì, ma questo significa tutto e niente», ha tagliato corto il medico. Silenzio anche da parte del tossicologo Rino Froldi, e pure l’avvocato dei familiari di Bovolenta, Alessia Diorio, afferma di non aver appreso alcuna indiscrezione: «Bisognerà attendere il deposito degli atti». All’autopsia ha assistito un medico nominato dalla famiglia dell’atleta, Alessandro Mattioli. La salma di Vigor Bovolenta verrà restituita ai familiari, per i funerali.
Domani si svolgeranno i funerali nella Chiesa parrocchiale di Taglio di Po (Rovigo). Lo ha reso noto la famiglia. I familiari, con una breve nota, hanno anche voluto ringraziare «sentitamente tutti coloro che stanno manifestando il loro affetto, mondo sportivo e non»; ma hanno anche fatto sapere che non saranno disponibili a rilasciare dichiarazioni o interviste. Per il funerale hanno pregato di non portare fiori «ma opere di bene»